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Terra dei fuochi: incendio in un'azienda di recupero rifiuti

Aperto un fascicolo di indagine conoscitiva. Non si esclude si tratti di incendio doloso. La nostra Nadia Toffa ha seguito da vicino il caso della Terra dei fuochi, parlando con le persone che ci vivono ogni giorno

Non ha pace la Terra dei fuochi. Un enorme incendio nella ditta di recupero rifiuti Di Gennaro è divampato nella zona di Caivano (Napoli). “È una bomba ecologica”, ha scritto su Facebook il sindaco di Marcianise, Antonello Velardi. Le fiamme hanno bruciato quintali di rifiuti e plastica. un operaio, rimasto intossicato, è stato portato all’ospedale di Frattamaggiore.

Intanto, la procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo di indagine conoscitiva. Non si esclude infatti l’ipotesi di un incendio doloso.

Un territorio, quello compreso fra Caserta e Napoli, dove gli incendi purtroppo non sono rari. Dove per anni la camorra ha smaltito ogni genere di rifiuti speciali in discariche abusive o ha bruciato quei rifiuti in roghi tossici, avvelenando così terra e aria. Nel “Triangolo della morte” le persone muoiono di tumore tre volte di più che nel resto d’Italia, come ha raccontato la nostra Nadia Toffa in un'inchiesta dedicata al tema.

La nostra Iena ha ascoltato le storie di chi ha vissuto in quelle zone. Come Filomena, 26enne che, malata di tumore, non ce l’ha fatta. “Le terre sono così contaminate che tutto quello che mangiamo e beviamo non è più sicuro”, ci aveva raccontato nel 2013.

“Andare in discarica significava che distruggere ognuno di quei fusti costava 2 milioni. Mentre dandolo ai clan costava 200 mila lire”, ci ha raccontato Carmine Schiavone, boss dei casalesi poi pentito. “Quel materiale arrivava dalle centrali tedesche, austriache, svizzere. Arrivavano fanghi tossici, coloranti, amianto, piombo, cadmio, e persino scorie nucleari”.

Schiavone ci ha indicato i campi dove erano stati interrati i rifiuti tossici, poi interdetti per la coltivazione. Siamo andati su quei terreni e abbiamo trovato coltivazioni di friarielli, pomodori, pesche, cibo che qualcuno avrebbe poi mangiato. 

Le quantità di metalli pesanti che abbiamo trovato con le analisi, fra cui mercurio, arsenico, piombo, erano di tanto superiori a quelle ammesse per legge. Se consumate per un periodo molto lungo possono determinare gravi patologie. Fra cui i tumori.

Guarda qui sotto l’inchiesta di Nadia Toffa sulla Terra dei fuochi.

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