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“Sono tornati a infastidirci. L'ultima speranza per mio papà è la sospensione del pignoramento”

Parla la figlia di Mariano, il 90enne del servizio di Nina, che rischia di essere sgomberato fra pochi giorni

“Stamattina ho fatto vedere il vostro servizio a mio padre. Ma è riuscito a guardarne solo un pezzo: è troppo indignato, gli fa troppo male”. Dopo il servizio andato in onda ieri sera, abbiamo raggiunto telefonicamente Daniela Lucido, la figlia di Mariano, novantenne costretto a letto da una grave malattia e che ora rischia di dover lasciare la sua casa.

“I miei genitori confidano nel fatto che questo è il posto dove sono sempre vissuti. E qui vogliono continuare a stare”. Mariano e sua moglie Filippa hanno vissuto per 60 anni in quella casa. E ora stanno per essere buttati fuori. La cosa peggiore è che a cercare di buttarli fuori è la nipote, Isabella. Le terribili immagini che abbiamo mandato in onda nel servizio della nostra Nina Palmieri mostrano Isabella e suo marito che, essendosi aggiudicati la casa all’asta, deridono Mariano e sua moglie, tormentandoli con grida e rumori dalle scale dell’abitazione.

Rivedendo quelle immagini ho pianto tutto il tempo”, ci confida Daniela. “Ho rivissuto tutto quello che abbiamo passato negli ultimi 15 anni”. Da quando noi de Le Iene abbiamo incontrato la famiglia di Mariano, Isabella e suo marito, che avevamo raggiunto a casa loro per fare qualche domanda, non sembrano essersi fermati: “Da quando siete venuti lui è stato qui due o tre volte, fischiando per le scale anche fino a tarda sera”.

Ma, secondo l’avvocato Vincenzo Sparti, che da due mesi segue pro bono il caso di Mariano, c’è ancora una speranza per la famiglia Lucido. “La sentenza di primo grado, che condannava la famiglia Lucido a pagare le spese processuali, si basava su un’ordinanza del comune secondo cui l’ultimo piano – che è stato costruito abusivamente molti anni prima da Mariano - era a rischio crollo, e poteva quindi danneggiare l’abitazione di Isabella al piano terreno”. Così, Mariano è stato condannato in primo grado a demolire quell’ultimo piano e a pagare le spese processuali. Non potendo far fronte alle spese, il loro primo piano viene pignorato e messo all’asta. E ad aggiudicarsi l’immobile sono proprio Isabella e suo marito, che ne lamentavano il rischio crollo. Ma ora, precisa l’avvocato, “una seconda ordinanza del comune revoca la prima, poiché i tecnici comunali rilevano che non c’è nessun rischio crollo ed, anzi, che la prima ordinanza di sgombero era del tutto sfornita di motivazione”. E conclude: “Noi speriamo che la sentenza di primo grado possa essere annullata o riformata dalla sentenza della Corte d’Appello così da travolgere interamente l’esecuzione che ha portato all’aggiudicazione in favore di Isabella”. Sentenza che ci sarà a breve.

Intanto, tra pochi giorni, il custode delegato tornerà nella palazzina per mettere in atto lo sgombero. Già in presenza delle nostre telecamere era entrato con la polizia e i carabinieri in casa di Mairano, ma, vedendoci, aveva deciso di rimandare. Quando tornerà noi saremo lì ad aspettarlo, con la speranza di guadagnare ancora tempo. “Non ci abbandonate”, ci ha supplicato Daniela al telefono, in lacrime. Non lo faremo, nella speranza che Mariano e sua moglie possano continuare a vivere, a 90 anni, serenamente nella casa che in buona parte hanno costruito e dove hanno vissuto una vita intera.

GUARDA QUI SOTTO IL SERVIZIO DELLA IENA NINA

 

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