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15enne allontanato dai genitori e mandato in comunità: era dipendente della PlayStation

Notificato alla madre del ragazzo un decreto di allontanamento. La nostra Nadia Toffa si era recata in un centro specializzato per parlare con questi ragazzi

Un 15enne dipendente dai videogiochi dovrà andare in comunità. Il Tribunale dei Minori di Brescia ha notificato in questi giorni alla madre del ragazzo di Crema il decreto di allontanamento.
La vicenda è iniziata circa un anno fa quando la madre del giovane aveva chiesto aiuto ai servizi sociali. Il figlio passava tutta la notte davanti ai videogiochi e la mattina non era in grado di andare a scuola. I servizi sociali ne avevano informato il Tribunale di Brescia. Avevano così ottenuto un decreto di allontanamento dalla famiglia. Ma nell'udienza di dicembre, in seguito all'impegno preso dal ragazzo di smettere di giocare e ai buoni propositi della famiglia per guarire la sua dipendenza, sembrava poter esserci qualche ripensamento da parte del giudice. Invece, il decreto di allontanamento è arrivato.

Della dipendenza da videogiochi, una vera e propria malattia, si è occupata la nostra Nadia Toffa nel 2014. Fingendosi dipendente, si è recata in un centro specializzato. “Il tempo per me era indeterminato, potevo stare anche 8 ore”, si era confidato un ragazzo. “Ti dimentichi della tua vita reale, di quali sono i veri impegni che hai”. Ma il problema non sembra limitarsi ai giovani. Un adulto racconta: “Giocavo dalle 21 fino alle 7 del mattino. Alzavo la testa dal computer e dovevo andare a lavorare”.

Guarda qui sotto il servizio di Nadia Toffa

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