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Ambulanze: truccati i costi dei trasporti. Il servizio di Giulio Golia

Otto persone di quattro cooperative dei trasporti sanitari di Pesaro indagate per truffa. Giulio Golia, nel 2015 aveva denunciato e documentato i metodi con cui le cooperative avrebbero frodato la Sanità pubblica 

Otto persone tra amministratori, dipendenti e contabili  di quattro società cooperative dei trasporti sanitari di Pesaro sono state denunciate per truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico. L’indagine coordinata dalla Procura della repubblica di Pesaro ha fatto emergere un sistema di frode ai danni del Servizio Sanitario Nazionale che noi de Le Iene avevamo denunciato il 12 ottobre 2015 in un servizio di Giulio Golia.

Le quattro cooperative, in associazione temporanea di impresa, hanno vinto una gara d’appalto indetta dalla Regione Marche per l'affidamento dei trasporti dei pazienti.

Tra orari di viaggio modificati dalle cooperative, all'insaputa degli autisti, e turni dilatati, risultano 120 mila euro di danno ai conti pubblici. Le Aziende sanitarie Area Vasta 1 e Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, che risultano parte lesa, hanno collaborato con la finanza nell’esame degli atti e si sono attivate e per recuperare le somme indebitamente ricevute dalle cooperative.

Giulio Golia ha spiegato nel dettaglio, documentandoli, i metodi con cui le cooperative coinvolte si sarebbero fatte pagare più di quanto spettasse loro. Non veniva, per esempio, rispettato l’obbligo da parte dell’ambulanza di attendere 60 minuti fuori dall’ospedale dopo aver lasciato il paziente.

Nel servizio, abbiamo mostrato il filmato di un’ambulanza che se ne va subito dopo aver scaricato un paziente la cui visita dura solo 13 minuti. L’ospedale ha quindi dovuto effettuare una nuova chiamata per far riportare a casa quel paziente. In questo modo i servizi offerti dalla cooperativa risultano due anziché uno e la Sanità deve quindi pagare 70 euro anziché 35.

Un altro caso emerso dalle indagini e illustrato, documenti alla mano, dalla nostra Iena nel 2015, riguarda i “trasporti impossibili”. La stessa ambulanza con lo stesso autista sarebbe dovuta essere in due posti diversi contemporaneamente.

Di tutto questo si era accorto il responsabile della centrale operativa del 118, che aveva scritto a vari dirigenti e stilato un verbale. Nessuno, però, era intervenuto. Così la nostra Iena aveva portato i documenti all’allora direttore di Area Vasta 1, Carmine Di Bernardo.

Guarda qui sotto il servizio di Giulio Golia 

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