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Aquarius: "Naufraghi in Spagna su navi italiane". Ecco da cosa fuggono i migranti

Dopo il no di Salvini all’attracco in Italia, l'approdo previsto è Valencia ma il tragitto era troppo lungo, visto anche il meteo, per la nave con 629 migranti. Noi de Le Iene vi raccontiamo le condizioni disumane in cui vivono prigionieri in Libia e da cui scappano

"Saranno navi italiane a portare in Spagna i 629 migranti dell'Aquarius". L'annuncio arriva dalla nave per la quale il viaggio di 1.400 chilometri fino a Valencia era troppo lungo e pericoloso, visti anche i bollettini meteo.

Sembra risolversi così l'ennesima odissea in mare. Ieri, dopo il no italiano all'attracco a sbloccare la situazione era stato, a sorpresa, il neopremier socialista spagnolo Pedro Sánchez: "L'Aquarius venga in Spagna, potrà attraccare a Valencia". Sopo molti problemi e nuove polemiche è potuta arrivare a Valencia solo domenica 17 giugno.

La nave è rimasta al largo per due notti per il no del ministro dell’Interno Matteo Salvini al suo arrivo nei porti italiani e a quello di altre imbarcazioni delle ong. "Basta. Salvare le vite è un dovere, trasformare l'Italia in un enorme campo profughi no. L'Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire. Stavolta c'è chi dice no. #chiudiamoiporti", dichiarava su Facebook. Per il ministro se ne doveva occupare Malta. Da La Valletta è arrivata una dura replica: “Sta cercando l’incidente”. Il premier italiano Giuseppe Conte, prima, da Amatrice ha detto: “Non parlo dell’Aquarius, ma mi tengono informato”. Poi ha ringraziato la Spagna. "Alzare la voce paga”, sostiene Salvini

Alcuni sindaci italiani di centrosinistra avevano dato la disponibilità all’accoglienza nei porti. Lo aveva fatto anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin (M5S), che poi ha rimosso il post da Fb “per non creare problemi al governo”. L'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), ha lanciato un appello per lo sbarco immediato ed è intervenuta anche la Chiesa. "Ero straniero e non mi avete accolto (Mt 25,43) #Aquarius" è il tweet, con la frase dal Vangelo di Matteo cambiata in negativo, del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

A bordo dell’Acquarius, tra i 629 migranti partiti dalle coste libiche, ci sono 134 minori non accompagnati e 7 donne incinte. In tutto dalle coste libiche sono partiti in poco tempo oltre mille migranti. I centri e le carceri dove sono rinchiusi sono ormai saturi all’inverosimile. Chi riesce, scappa.

Noi delle Iene vi riproponiamo un servizio di Marco Maisano in cui vi raccontiamo da dove vengono questi migranti africani, da che cosa scappano, che cosa hanno dovuto subire e, soprattutto, le condizioni disumane in cui vivono, prigionieri, quando vengono fermati in Libia.

Sfoglia qui sotto le foto del servizio nella gallery.

Come vivono i migranti prigionieri nelle carceri in Libia

 
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