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Argentina, poliziotta allatta il figlio di una donna arrestata

Lo scatto della donna mentre allatta il neonato è diventato virale. Un problema, quello dei piccoli le cui mamme sono finite in arresto, comune in tutto il mondo. Con Veronica Ruggeri vi abbiamo raccontato di un carcere in cui le mamme condividono la reclusione con i loro figli

È diventato virale lo scatto che ritrae Celeste Ayala, poliziotta argentina, mentre allatta il bambino di una donna appena arrestata a Buenos Aires. Era di guardia all’ospedale Sor Marìa Ludvica, quando il neonato, di sei mesi, è stato portato lì dagli assistenti sociali.

A scattare e condividere la foto è stata una collega della donna, commentando: “Voglio rendere pubblico questo grande gesto d’amore che hai fatto oggi con quel bambino. Senza conoscerlo non hai esitato e per un attimo hai agito come se fossi sua madre, senza curarti della sporcizia e dell’odore come facevano invece i professionisti dell’ospedale. Cose del genere non si vedono tutti i giorni”.

La donna è stata promossa dal capo della polizia di Buenos Aires, Cristian Ritondo: "Volevamo ringraziarti di persona per questo gesto di amore spontaneo che è riuscito a calmare il pianto della bambina".

Un problema, quello dei piccoli, figli di donne arrestate, che è comune in tutto il mondo. Noi de Le Iene, con Veronica Ruggeri, siamo andati in un carcere dove le mamme arrestate condividono la reclusione con i loro figli. In Italia sono circa 70 i bambini che le madri hanno deciso di portare con loro in strutture carcerarie chiamate Icam.

Siamo entrati nella sezione di Milano, in cui vivono dieci bambini talmente piccoli (da 0 a 6 anni) da non capire di essere in prigione. Abbiamo parlato con quelle mamme, che hanno deciso portare i figli piccoli in carcere con loro.

Guarda qui sotto il servizio di Veronica Ruggeri.

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