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La Iena La Vardera dona il sangue, dopo l'inchiesta sull'Avis Campania

Al servizio de Le Iene, che vi riproponiamo, sono seguiti cambiamenti e dimissioni a raffica. Il nostro Ismaele ha donato il sangue per ribadire che comunque l’Avis resta fondamentale

“Anch’io per l’Avis”: Ismaele La Vardera ha donato sangue con un gesto simbolico molto importante in un periodo in cui le donazioni calano. E il binomio non deve sembrare strano nonostante lo scandalo scoperchiato dalla nostra Iena con il suo servizio sull’Avis Campania “Donare sangue: un business per qualcuno?”.

La Vardera ha risposto all’appello per l’estate dell'Avis Santa Croce Camerina (Ragusa): Vengo con piacere a donare il sangue. Spero che questo messaggio di altruismo, solidarietà e cittadinanza attiva possa avvicinare alla donazione sempre più giovani siciliani in un momento particolare di carenze e emergenza”.

Nel servizio partivamo da un dato: nelle altre regioni, dalla Sicilia alla Lombardia (651), ci sono centinaia di punti di raccolta fissi dell'Avis (Associazione volontari italiani del sangue), in Campania solo 9, e la regione è agli ultimi posti in Italia per donazioni, costretta in alcuni casi a importare sangue? Ci sono già molte strutture pronte per essere aperte ma che restano chiuse perché manca l’accreditamento ufficiale da parte della Regione.

Di fatto così, verrebbe agevolato una sorta di monopolio delle donazioni di sangue da parte della famiglia napoletana Pecora. Raffaele Pecora è il presidente dell’Avis Campania, il figlio Pasquale è vicepresidente nazionale, l’altro figlio Luca è presidente dell’Avis Ercolano e il cognato Pasquale D’Alessio è presidente dell’Avisa Casoria. A questa famiglia fanno capo anche l’Avis Napoli 3 e 5 e quella di Avellino. In pratica controllano metà dei sangue che viene donato in Campania. Con un sistema meno sicuro: le autoemoteche, ovvero camper attrezzati per le donazioni (15 dei 25 accreditati appartengono alla famiglia Pecora).

Ne abbiamo “provata una”, rispondendo all’appello di una dei tanti promoter che si incontrano davanti alla stazione di Napoli: non si rispettano le regole sui tatuaggi (tempo minimo passato dall’ultimo, per legge: 4 mesi), sul tempo passato dall’ultima “cannetta” e soprattutto sulla necessità di presentare un documento. Lasciano donare senza: è un reato che prevede da uno a tre anni di reclusione

Attenzione: la donazione dei cittadini è gratuita, ma per ogni sacca c’è un rimborso di 70 euro per chi l’ha raccolta. Nelle Avis gestite dalla famiglia Pecora, soltanto nel 2016, sono state raccolte 53.000 sacche: per un totale di 3 milioni e 700 mila euro in un anno. Per capire meglio siamo andati a Potenza a trovare i giornalisti del sito Basilicata24, che hanno ricevuto nel 2012 in forma anonima un plico gigantesco di documenti molto dettagliati sull’Avis locale che aveva iniziato a comprare attrezzature dalla Hemotrans della famiglia Pecora (ora chiusa), pare a prezzi più alti di quelli di mercato.

Siamo andati a parlare con Pasquale Pecora, vicepresidente nazionale dell’Avis, che conferma i tre gravi errori commessi sull’autoemoteca davanti alla stazione (su tatuaggi, “cannetta” e mancanza di documento) e promette provvedimenti. Accompagniamo Pasquale Pecora al Consiglio nazionale dell’Avis: si dice pronto a dimettersi. Lo farà. Il servizio si chiude con un appello che abbiamo fatto con il presidente Alberto Argentoni a donare il sangue.

Resta però la domanda aperta sul perché non vengono date le autorizzazioni ai nuovi punti di raccolta Avis già pronti. Siamo andati a chiederlo al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, anche assessore e commissario alla Sanità, che si è rifiutato però di parlarci.

Dopo la nostra inchiesta, è stata autorizzata l’apertura di nuovi centri di raccolta e c’è stato un allineamento completo nelle procedure di sicurezza, qualità e trasparenza, e anche una querela della famiglia Pecora a noi e all'ex  senatore Franco Cardiello e all'ex presidente dell'Avis Campania, che hanno parlato con Le Iene del caso nel servizio.

Sono seguite anche molte dimissioni tra cui quelle di Pasquale Pecora da vicepresidente nazionale, del padre Raffaele Pecora da presidente regionale Campania Avis, e del presidente nazionale Alberto Argentoni

Guarda qui in basso l’intero servizio “Donare sangue: un business per qualcuno?” dell'8 ottobre 2017.

 

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