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Bagarinaggio online: chiesta condanna per organizzatori di eventi incastrati da Le Iene

Con Matteo Viviani e Nicolò De Devitiis abbiamo svelato per primi gli accordi illegali tra alcuni organizzatori di concerti e spettacoli e i siti di “secondary ticketing”

Si torna a parlare di “secondary ticketing” e bagarinaggio online. A Milano il processo a carico di Live Nation Italia e Live Nation 2, di cui vi avevamo già parlato l’anno scorso con i nostri Matteo Viviani e Nicolò De Devitiis , è arrivato alle richieste di condanna

La storia, assurda, è quella di centinaia di biglietti venduti direttamente dagli organizzatori di eventi (dal concerto, alla partita, allo spettacolo teatrale) a società di bagarinaggio online, che facevano poi lievitare i prezzi anche di 10 o 20 volte. Con ricchi guadagni per tutti i “complici” e soprattutto per gli stessi organizzatori. E a danno di chi quei biglietti doveva poi comprarli, per assistere all’evento.  

Il pm ha chiesto un anno e 4 mesi di reclusione per Roberto De Luca e Antonella Lodi (di Live Nation Italia e Live Nation 2) e un anno per Corrado Rizzotto, ex amministratore della società Vivo.

Vecchie conoscenze per noi de Le Iene, che vi abbiamo svelato come funzionava il mercato secondario dei biglietti. Matteo Viviani e Nicolò De Devitiis avevano ricevuto in forma anonima alcuni documenti riservati, tra cui alcune fatture che proverebbero l'esistenza di accordi tra alcune grandi società di organizzazione eventi e gli stessi siti di “secondary ticketing”. Tra queste fatture c’erano anche quelle di Live Nation Italia. Le Iene avevano intervistato il suo amministratore delegato Roberto De Luca, che aveva negato in modo categorico di essere a conoscenza della presunta truffa.

Pochi giorni dopo il nostro primo pezzo avevamo poi ricevuto dei nuovi documenti riguardanti un'altra società di organizzazione eventi: quella Vivo Concerti che è ora alla sbarra. Avevamo incontrato sia l'attuale amministratore delegato, Clemente Zard (completamente estraneo ai fatti) sia il suo predecessore, Corrado Rizzotto, per il quale appunto il pm chiede ora 1 anno di reclusione.

Abbiamo infine ascoltato la testimonianza di chi vive la vicenda dall'altra parte: un broker che lavorava per vari siti di re-ticketing tra cui Viagogo, i cui vertici Charles Stephen Roest e Kaur Rashvinder Dhoot.

Nel procedimento ora in corso a Milano, la Siae, parte civile insieme al Codacons, ha chiesto 200 mila euro di risarcimento. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 5 dicembre.

Guarda qui sotto il servizio di Matteo Viviani e Nicolò De Devitiis.

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