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Baobab sgomberato: per strada 150 persone | VIDEO

Il ministro dell'Interno Salvini ha promesso che "non è finita qui". Ospitati migranti e una famiglia di italiani. Noi vi avevamo raccontato la storia del piccolo Youssef, che al Baobab aveva trovato rifugio

Si parlava di sgombero già da qualche settimana, e puntuale è arrivato. Annunciato dalle ruspe e dai blindati della polizia, che in centinaia di uomini si è presentata nella struttura di piazzale Maslax, al Tiburtino. Del centro Baobab ci eravamo già occupati nel 2015, con Dino Giarrusso. Una struttura totalmente “clandestina”, in cui erano transitate almeno 35mila persone. Qui decine di volontari davano aiuto concreto agli ultimi, senza alcun supporto delle istituzioni romane. E qui Le Iene avevano raccontato la storia del piccolo Youssef, che con il papà aveva affrontato un durissimo viaggio con mezzi di fortuna dall’Eritrea prima di arrivare nel nostro paese, dopo essere stati per 4 mesi in uno dei famigerati centri di detenzione libici.

E da questa mattina il Baobab è stato reciso. Si calcola che delle circa 150 persone trovate dagli agenti all’interno della struttura, solo una trentina fossero i richiedenti asilo o quelli con documenti regolari per la permanenza. E c’era, tra questi, anche una famiglia di italiani.

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha scelto ancora una volta il pugno di ferro, non si è naturalmente sottratto a un nuovo tweet di rivendicazione: “In corso lo sgombero di Baobab a Roma – ha scritto il vicepremier - . Zone franche, senza Stato e legalità, non sono più tollerate. L’avevamo promesso, lo stiamo facendo. E non è finita qui. Dalle parole ai fatti”

Opposta, ovviamente, la reazione degli attivisti del centro: “Le questioni sociali, a Roma, si risolvono così: polizia e ruspa. Il Campidoglio a 5 stelle non è diverso né dai precedenti, né dalla Lega. Una vergogna infinita per questa città”.

Solo questa mattina, alla vista dei blindati e dei bobkat, gli attivisti avevano lanciato un drammatico appello alla resistenza, chiamando rinforzi: “Il presidio è circondato da blindati, hanno chiuso i cancelli e non consentono a nessuno di entrare o uscire dall'area. Raggiungeteci". Un appello che è però finito nel nulla,  perché il braccio duro del ministero dell’Interno è arrivato prima. Generando comunque un onda lunga di polemiche. E di problemi da risolvere.

"Ci sono almeno un centinaio di persone delle quali il Comune non si è ancora fatto carico", hanno spiegato i volontari del centro Baobab, denunciando come queste persone siano arrivate ad affollare il Baobab dopo essere state lasciate “per strada” dagli Sprar, che per effetto delle norme del nuovo Decreto Sicurezza ora potranno ospitare solo rifugiati, e non più irregolari titolari di protezione umanitaria.

Guarda qui sotto il servizio di Dino Giarrusso sul Baobab. 

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