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Boom delle spese militari (mentre le nostre bombe uccidono in Yemen)

25 miliardi euro, +4% nel 2017, e non solo. Guarda le nostre inchieste

Crisi o non crisi, le spese militari in Italia continuano a crescere, anche con i governi di centrosinistra. Nell'ultimo anno si è registrato un +4% per un totale di 25 miliardi di euro investiti, l'1,7% del Pil. Dal 2006 l'aumento è stato del 25,8%.

I dati arrivano dal rapporto Milex 2018, presentato ieri alla Camera da Rete Disarmo, partner italiano di Ican che nel 2017 ha vinto il Nobel per la Pace per la sua Campagna per l'abolizione delle nucleari firmata da 120 Paesi (l'Italia non l'ha fatto).

Come si dividono le spese? Il 60% va al mantenimento dell'esercito. Poi ci sono le armi: carri armati, elicotteri, la nuova portaerei Thaon de Revel (in arrivo entro il 2022), droni, caccia, blindati e naturalmente anche F35. Questi caccia, con capacità nucleari, sostituiranno i Tornado. Il Parlamento doveva dimezzare i soldi per il programma F35. Non l'ha fatto: i 14 miliardi di euro sono rimasti intatti. E nessuno tra i principali partiti ha inserito un taglio a questi fondi nei programmi per le prossime elezioni del 4 marzo.

Non solo, c'è poi la vendita di armi: l'Italia è l'11° paese esportatore al mondo. Tra l'altro ci sono fondi agevolati per chi opera nel settore. In pratica è lo Stato ad aprire un mutuo per agevolare aziende che esportano armii, pagando 427 milioni all'anno in interessi alle banche.

Noi delle Iene ci siamo occupati molte volte di dove finiscono queste armi. In particolare, di quelle che finiscono per bombardare bambini, donne e uomini in Yemen, tra i civili colpiti dall'Arabia Saudita.

Guardate qui sotto l'inchiesta in cui ci siamo occupati per primi di queste bombe costruite in Italia e spedite in Arabia Saudita.

In questo servizio raccontiamo come anche i caccia sauditi fanno scalo all'aeroporto civile di Bologna, violando la legge con un trucco.

Qui trovate le dichiarazioni del Ministro Pinotti, smentite dai fatti e dal Governo tedesco.

In questo servizio potete vedere un'interrogazione parlamentare sul tema e come ci viene impedito di fare domande alla fabbrica sarda che costruisce le bombe.

Ed ecco perché le prime vittime sono i bambini.

Qui, grazie a Medici Senza Frontiere, potete capire perché l'epidemia di colera che c'è in Yemen è una causa diretta dei bombardamenti.

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