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Un bordello accanto alla Polizia: i gestori contro la legge sulle case chiuse | VIDEO

Dopo il servizio de Le Iene, i gestori del locale a luci rosse di Reggio Emilia sono finiti a processo. Ma si appellano alla legge Merlin per ribaltare la loro accusa di favoreggiamento della prostituzione

Ricordate il club a luci rosse accanto alla sede della Polizia municipale di Reggio Emilia? Dopo il servizio de Le Iene (e tanto imbarazzo), è iniziata la fase preliminare del processo a carico dei gestori. E subito c’è un colpo di scena: accusa e difesa fanno ricorso per incostituzionalità sulla legge Merlin, la stessa che ha portato all’eliminazione delle case chiuse.

Guido Beretti e Davide Ascari, ai tempi presidente e vicepresidente del circolo privato, sono accusati di favoreggiamento della prostituzione e di averla tollerata nel locale. Loro si dicono all’oscuro di quello che accadeva precisando che non traevano alcun beneficio economico da quell’attività illecita. Davvero? Quando siamo andati a trovarli con una telecamera nascosta, ci avevano presentato pure il tariffario: 30 euro per 20 minuti, come potete vedere nel video qui sopra.

“Ciao tessera?”. Così siamo stati accolti due anni fa, quando siamo entrati nel club a luci rosse. E subito ci dicono qual è il programma della serata: “Qui si viene a divertirsi”. Ci accomodiamo nel locale dove su divani e puff ci sono ragazze vestite con abiti che lasciano poco all’immaginazione. Arriva al sodo una di queste: “Qua vengono per scopare, non per guardarci in faccia”. E un’altra rincara la dose: “Questo è un bordello”. Ma com’è possibile che accanto alla Polizia municipale ci sia un’attività a luci rosse? “Le ragazze sono socie, non hanno nessun tipo di contratto. Per noi giocano a carte”, ci racconta il gestore finito a processo per favoreggiamento della prostituzione che ora si appella alla legge Merlin.

In aula si tornerà a metà dicembre, il tempo necessario alla difesa per raccogliere documenti e ordinanze sul caso di Gianpaolo Tarantini (accusato di inviare le escort a Palazzo Grazioli all’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) che deve rispondere di reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Un processo in parte simile a quello a carico dei due gestori del night club di Reggio Emilia.

 

Guarda qui sotto il servizio completo di Veronica Ruggeri

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