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Bracconaggio, dalla strage di elefanti in Botswana alla caccia ai rinoceronti in Namibia

87 elefanti trovati morti e depredati delle zanne in Botswana. Noi de Le Iene siamo stati in Namibia, per raccontarvi un altro fenomeno legato al bracconaggio: la caccia ai rinoceronti per vendere sul mercato nero il loro corno, fatto di cheratina

87 elefanti sono stati trovati morti, la maggior parte depredati dai bracconieri per le loro zanne vicino a una riserva in Botswana (Africa). La strage è stata denunciata dall’associazione Elephants Without Borders. Ogni anno, per l’avorio, vengono uccisi oltre 30 mila elefanti, 82 ogni giorno. Secondo un censimento condotto nel 2015, questi grandi mammiferi della savana sono diminuiti di un terzo solo nell'ultimo decennio. L’estinzione è un rischio concreto e potrebbe avvenire in pochi decenni. Quella avvenuta ieri è la più grande strage di elefanti mai registrata in Africa.

In un secolo abbiamo perso più del 90% degli elefanti e quelli che rimangono vanno protetti con assoluta determinazione”, ha commentato il Wwf. “Colpisce la notizia, da quello che viene riferito, che la squadra anti bracconaggio del Botswana sia stata recentemente disarmata, rendendo più difficile fronteggiare veri e propri eserciti di criminali organizzati e armati pesantemente per far strage di elefanti e arricchire il traffico di avorio".

Noi de Le Iene siamo stati in Namibia per raccontarvi il lavoro che tutti i giorni fanno le squadre di rangers nel fronteggiare un altro fenomeno legato al bracconaggio, che colpisce stavolta i rinoceronti. Questi animali di 3 tonnellate sono infatti preda dei bracconieri per il loro corno, fatto di cheratina, considerata nella medicina cinese un materiale con proprietà miracolose. I rinoceronti vengono addormentati con pesanti sonniferi e depredati del loro corno, che viene venduto sul mercato nero e può valere fino a 2 milioni di euro.  

L’animale, il cui corno viene tagliato dai bracconieri con una motosega, si risveglia incapace di stare sulle proprie zampe e se non viene immediatamente soccorso muore dissanguato o per le probabili infezioni della ferita aperta.

Guarda qui sotto il servizio di Luigi Pelazza, con cui abbiamo seguito i rangers direttamente sul campo, nella lotta contro i bracconieri. 

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