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Bramini tra speranze e delusione ma restano altri 45 giorni prima dello sfratto

Il sindaco aveva mediato con il prefetto. Sembrava saltato tutto. Alla fine la folla radunata assieme a Le Iene a Monza permette all''imprenditore, fallito perché lo Stato non gli ha mai pagato 4 milioni, di avere una proroga

 

 

 

Una nuova giornata convulsa per l’imprenditore Sergio Bramini, fallito perché lo Stato non gli ha mai pagato 4 milioni di euro. Oggi era previsto lo sfratto dalla sua casa. Lui aveva convocato un sit in nella sua abitazione di Monza, alle 14, all’ora prevista dello sloggio forzato. C’eravamo anche noi de Le Iene con Alessandro De Giuseppe che per primo ha seguito il suo caso. Vi abbiamo raccontato la giornata in diretta su Facebook fino a una conclusione che, come potete vedere nel video qui sopra, anche se lascia l’amaro in bocca, lascia anche altri 45 giorni di tempo a Bramini per restare nella casa di una vita e provare a non essere sfrattato.

In mattinata il sindaco di Monza, Dario Allevi, era venuto a parlare con l’imprenditore e aveva interceduto per lui con il prefetto, che si sarebbe detto disponibile a rispettare i tempi dell’asta giudiziaria: dopo l’assegnazione, Sergio Bramini avrebbe avuto altri tre mesi per lasciare la sua casa. L’opzione sembrava molto positiva ed era stata accolt con un applauso dalla folla che si era radunata al sit in.

Lo stesso prefetto ha chiamato però Bramini alle 13.30 comunicandogli che lo sfratto invece restava esecutivo. “Al massimo posso ricavarle altri 30 giorni”, avrebbe detto secondo quanto quanto racconta Bramini che si è rifiutato di accettarli per protesta contro “un provvedimento illegale”. In quel momento Sergio poteva venire ammanettato e portato fuori. Il Questore però, vista la folla presente grazie anche alla diffusione dell’appello di Bramini da parte del nostro sito, ha deciso di non far intervenire la polizia e di non farlo per altri 45 giorni per una questione di ordine pubblico. Fino al 1° giugno, che è stato prospettato come nuovo punto di non ritorno.

Sergio Bramini, diventato un simbolo delle tante persone non pagate dallo Stato e delle migliaia sfrattate dalla propria casa, pur amareggiato, non si arrende. Noi de Le Iene siamo con lui. C’è anche il fatto che il senatore Gianmarco Corbetta (M5S) ha eletto la casa di Bramini a suo domicilio di parlamentare, a cui la Costituzione riconosce un diritto di inviolabilità, come ha ufficilizzato nelle immagini che vedete qui sotto.

 

 

 

 

La storia di Sergio l’abbiamo conosciuta grazie alla iena Alessandro De Giuseppe e al suo servizio andato in onda il 17 ottobre 2017. Sergio Bramini è il fondatore titolare della I.CO.M., azienda per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che ha lavorato per anni per lo Stato italiano senza essere pagata. “I comuni dicevano che i cittadini non pagavano le tasse sui rifiuti e quindi non riuscivano a far fronte alle spese”, ci ha spiegato. Sergio però ha continuato a fare il suo dovere, mandando avanti l’azienda e pagando i dipendenti. Per far fronte alle spese è stato costretto a indebitarsi, fino a dichiarare il fallimento, pur vantando un credito di 4 milioni di euro nei confronti dello Stato, vedendo così svendere tutti i suoi beni dal curatore fallimentare.

Guarda qui sotto tutti i servizi e gli articoli che abbiamo dedicato al suo caso.

 

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