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Camorra, 5 secoli di carcere per le “paranze di bambini”. Golia le raccontò dall'interno

La sentenza contro i nuovi boss di Napoli. E il reportage della nostra Iena

Cinquecento anni per i nuovi boss delle “paranze dei bambini”, che reclutano minorenni per spaccio, rapine e omicidi a Napoli. La pena complessiva è stata inflitta dai giudici della Corte d’Appello di Napoli per 42 imputati. Tutti i boss della famiglia Giuliano sono stati condannati, con pene che vanno dai 6 ai 16 anni di galera. La faida vedeva scontrarsi i Giuliano, discendenti di potenti clan di oltre 30 anni fa, e i Mazzarella, che dalle periferie cercavano spazio al centro. Questa feroce guerra di camorra è durata per mesi ed è stata caratterizzata dall’utilizzo appunto delle “paranze”, bande di ragazzi di meno di 20 anni che si contendono le piazze di spaccio a suon di minacce e omicidi.

Il nostro Giulio Golia, il 1° maggio 2016, ci aveva raccontato questo fenomeno dall’interno, intervistando gli abitanti delle periferie e alcuni esponenti delle bande di ragazzi. A Napoli alcuni quartieri si stanno spegnendo, le attività chiudono perché le persone hanno paura di uscire. “Stavamo nel mio biliardo, eravamo in attività. Sono arrivati questi ragazzi col passamontagna e il kalashnikov in mano, hanno guardato tutti e se ne sono andati. Sto ancora tremando, ho dovuto chiudere il biliardo da quel giorno”, raccontava un commerciante.

Molte persone ci hanno fatto capire di rimpiangere perfino quando in città c’erano “i boss di un tempo”, boss che ormai sono quasi tutti in carcere. “Con i vecchi camorristi prima c’erano delle regole. Questi sono ragazzi di meno di 20 anni che si arruolano pensando che sia figo, ma non ragionano”. A parlare è un uomo che vive nelle famose Vele di Scampia.

La nostra Iena ha poi incontrato i ragazzi di una banda proprio di Scampia, per cercare di capire cosa li spingeva a entrare in quei giri infernali. “Abbiamo preso quello che ci ha dato la vita. Ci ha dato una pistola, e facciamo le rapine, se ci darà un lavoro, lavoreremo. Non ci fa paura niente, iniziamo a farci rispettare. Più in là può essere che faremo i camorristi,” dicono i ragazzi. Quando gli viene chiesto cosa gli farebbe cambiare idea, i ragazzi parlano di posti di lavoro: “Lo Stato non ci ha mai dato niente, mai un lavoro, mai un futuro. Vogliamo una Scampia migliore di questa.

Napoli è diventata la più grande piazza di spaccio d’Europa, e i quartieri popolari sono una vera e propria “bomba sociale”, dice a Giulio Golia, Padre Zanotelli, parroco del rione Sanità e figura storica della lotta alla camorra. “La situazione è preoccupante, e la mancanza di scuole e istituzioni sta preparando i ragazzi a diventare nuova manovalanza per lo spaccio e la delinquenza”.

Guarda qui sotto il servizio di Giulio Golia sui baby boss del 1° maggio 2016

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