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Crollo del ponte Allaro: “Caro ministro, vogliamo una strada sicura” | VIDEO

I cittadini tra Catanzaro e Reggio Calabria sono costretti a vivere con la paura da più di tre anni. A Le Iene lanciano un appello al ministro Toninelli per avere certezze sulla partenza dei lavori di messa in sicurezza

Quando potremo tornare a viaggiare in sicurezza sulle nostre strade senza disagi e paure?”. Dopo il crollo del ponte Allaro se lo chiedono tanti cittadini che vivono nelle province di Catanzaro e Reggio Calabria. Da quel cedimento sono passati quasi tre anni, e oggi un gruppo di cittadini lancia un appello a Le Iene per accelerare i tempi di ricostruzione del viadotto e avere certezze sul futuro.

A portare l’attenzione sulla situazione e a condividere con noi i disagi di ogni giorno è Valeria Chiera. Valeria vive a Caulonia, uno dei tanti borghi rimasti isolati dopo il crollo del ponte. Nelle stesse condizioni del suo paese si trovano anche Benestare, Stignano e Riace. Una zona che conta oltre 130 mila abitanti.  

Tutto ha avuto inizio l'1 novembre del 2015, quando il maltempo si abbatte sulla Calabria. Le piogge non danno tregua e il fiume Allaro esonda. Al culmine di questo periodo, il ponte collassa su se stesso. A cedere è un pilone lungo la strada statale 106 all’altezza di Caulonia. Crolla la corsia nord. Fortunatamente la tragedia è solo sfiorata, in quel momento nessuno si trovava a transitare sul viadotto.

A seguito del crollo viene chiuso al traffico per consentire le verifiche statiche e la demolizione della corsia nord. Dopo poche settimane viene riaperta la carreggiata sud che è stata solo sfiorata dal cedimento. Riprende così la circolazione tra le due province di Reggio Calabria e Catanzaro, che però avviene attraverso una strada a una corsia a senso unico alternato.

“Il ponte è caduto a novembre del 2015 e a oggi non è stato né ricostruito né abbiamo visto fare nessun intervento”, spiega Valeria nel suo video di denuncia che potete vedere qui sopra.

Sul ponte si viaggia a una velocità massima di 30 chilometri orari e non sono ammessi i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate come i pullman. Questo provvedimento “si è reso necessario a seguito degli abbassamenti della pila 5 e 6 del ponte” spiega l’Anas, che gestisce il tratto di strada. Gli stessi piloni che fanno sobbalzare l’auto di Valeria, come si può vedere nel suo video appello. “Adesso qui è dove il ponte si è ulteriormente abbassato e lì c’è l’Anas che vigila. Anche questa volta l’abbiamo scampata”, sospira dopo aver superato il viadotto in macchina.

In questa situazione, cittadini e commercianti si sono mobilitati per avere delle risposte concrete. Da una parte vogliono capire quando il ponte verrà ricostruito e dall’altra chiedono una viabilità alternativa che possa collegare i paesi senza troppi disagi e con tempi ragionevoli.

“L’alternativa proposta è di passare su una strada sterrata che non è altro che il letto del fiume”, ci mostra Valeria nel suo video, notando come fra poco non sarà più percorribile a causa dell'acqua. “Se qualcuno non interviene, oltre a rischiare la vita delle persone che passano sopra il ponte, siamo condannati a restare isolati. Soprattutto ora che stanno per riaprire le scuole e quindi centinaia di studenti probabilmente non riusciranno a raggiungere le loro aule”.

In questi giorni l’Anas ha anticipato i prossimi interventi. “Nella seconda settimana di settembre effettueremo la pulizia dell’alveo del fiume ed entro fine mese saranno eseguiti i lavori di rinforzo delle pile”, spiegano in una nota. “Negli stessi giorni procederemo alla consegna dei lavori all’impresa incaricata della ricostruzione del ponte monarchico”.

Dopo tre anni, cittadini e commercianti vogliono maggiori certezze sul ripristino del viadotto. Per questo Valeria, facendosi portavoce del messaggio di tanti, lancia un appello tramite Le Iene direttamente al ministro Danilo Toninelli. “Spero che il ministero intervenga e si interessi al nostro caso. Ridateci dignità e soprattutto una strada sicura”.  

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