“Non volevano far entrare mia figlia disabile a Gardaland” | VIDEO
L’intervista ad Anna che, con in braccio la sua Mietta, racconta l'incidente, poi risolto con tanto di scuse del parco dei divertimenti
“Mietta è una bambina normale nel suo corpo da disabile”. Per questo sua madre Anna combatte contro ogni ostacolo per lei. Domenica 22 aprile ne ha trovato uno: mamma, papà, Mia e sua sorella Emily erano andati al parco dei divertimenti di Gardaland. All’ingresso però l’addetto alla biglietteria disabili avrebbe proposto il rimborso dei soldi spesi per l'entrata sostenendo che sarebbe stato "inutile far entrare la bambina dato che non si sarebbe divertita perché non ci sono giostre adatte a lei”. Abbiamo contattato e intervistato Anna, nel video che vedete qui sopra, dopo che ci aveva inviato una segnalazione su questa vicenda.
I genitori avrebbero rifiutato la proposta del ragazzo, forse impreparato a trovarsi di fronte a una bambina distesa su un lettino con le ruote (Mietta, 5 anni, è affetta da Kcnq2 o encefalopatia epilettica infantile precoce di tipo 7, che colpisce solo 500 bambini al mondo). Solo insistendo, fino a dover chiamare il direttore per fargli accertare che non c’era nessun valido motivo per impedire l’accesso alla loro “principessa dei sogni”, la famiglia Martelli sarebbe riuscita a entrare e a passare lo stesso una bella giornata.
La sera Anna ha scritto un’email al responsabile del parco, raccontando la sua amarezza per l’accaduto. La risposta di Gardaland è arrivata il giorno dopo: hanno chiamato i Martelli, scusandosi per l’accaduto e invitando la famiglia a tornare gratuitamente.
Anna ha lanciato la sua controproposta: “Perché non creiamo nei parchi dei divertimenti alcuni giochi adatti ai nostri bambini disabili, accanto ai quelli per i bambini normodotati?”. Gardaland promette di lavorare in questo senso.
La versione di Gardaland, secondo quanto fatto sapere da Danilo Santi della Direzione Generale Parchi Gardaland, è questa: "A seguito della segnalazione della sig.ra Anna, mamma della piccola Mia, la direzione del Parco, dopo aver effettuato le opportune verifiche, precisa che la bambina, insieme alla sua famiglia, ha avuto ieri accesso a Gardaland. Come da prassi, prima dell’ingresso, dopo aver attentamente valutato la situazione e la sua particolarità (la bambina si presentava su un letto a rotelle) sono state illustrate ai genitori le modalità di accesso alle attrazioni. In seguito alla successiva segnalazione via e-mail della signora Anna, abbiamo provveduto oggi a contattarla telefonicamente per approfondire quanto accaduto. La direzione di Gardaland - da sempre attenta al tema dell’accessibilità - ritiene fondamentale che il Parco si presenti ai suoi Ospiti come struttura del divertimento “aperta”, organizzata e sicura".
Data la rarità della malattia che ha colpito Mietta, le pochissime cure esistenti sono molto costose. Se qualcuno vuole aiutare Mia e la sua famiglia, può visitare il sito della loro associazione “Il sorriso di Mietta onlus” (clicca qui la loro pagina Facebook).