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Don Michele Barone, annullati gli arresti domiciliari del funzionario di polizia Schettino

E' accusato di aver fatto pressione sulla sorella della piccola Giada, vittima di esorcismi e maltrattamenti, perché ritirasse la denuncia contro il prete

Luigi Schettino, il funzionario di polizia accusato di aver fatto pressioni sulla sorella della piccola Giada affinché ritirasse la denuncia contro don Michele Barone, non è più agli arresti domiciliari. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, mentre il sacerdote resta in carcere. Don Michele Barone è accusato di aver maltrattato e abusato sessualmente tre giovani donne, tra cui la piccola Giada, facendo loro credere che fossero possedute dal demonio tanto da sottoporle a riti di esorcismo non autorizzati. Il funzionario di polizia Schettino è inoltre accusato dagli inquirenti di non aver impedito il compimento delle azioni violente commesse dal prete, in quanto adepto della setta creata da don Michele Barone. Luigi Schettino, interrogato dal Gip, ha sempre respinto ogni accusa.

Gli arresti del prete erano scattati il 23 febbraio all'aeroporto di Capodichino, dopo i nostri servizi a firma di Gaetano Pecoraro che vi riproponiamo qui sotto, mentre i genitori della della piccola Giada e il funzionario Schettino erano finiti ai domiciliari. Tutto era partito dal coraggio di Arianna, che aveva raccontato alla Iena della sorellina Giada,13 anni, affetta da una patologia psichica facilmente curabile se seguita da medici e affidata dai genitori a un esorcista famoso, spesso ospite anche in tv, don Barone appunto. Arianna lotta contro questa decisione, e documenta quanto può di quello che avviene, come potete vedere nel primo servizio che abbiamo dedicato al caso il 14 febbraio: gli esorcismi violenti, i pellegrinaggi in cui Giada ha un braccio legato e il sacerdote la tiene per il collo, l'espulsione stessa di Arianna dalla famiglia, l'eliminazione dei farmaci per la sorella e la dieta a latte e biscotti consigliata “direttamente da un santo". Il servizio ha portato all'arresto di don Barone.

Continuando a indagare, abbiamo scoperto, come potete vedere nel secondo servizio del 25 febbraio, l'esistenza di una vera setta di un centinaio di persone attorno al sacerdote e, soprattutto, altri presunti maltrattamenti (tipo: pugni in bocca a una bambina, con fronte sbattuta poi in terra e piedi a schiacciare la testa) e abusi sessuali del prete. Palpeggiamenti e non solo, come ci ha raccontato una vittima: rapporti orali e un tentato rapporto anale in sacrestia. Diana (il nome è di fantasia) ha raccontato a Gaetano Pecoraro che per due anni ha dovuto dormire con lui. I genitori si sono opposti però a fargli incontrare Diana per paura di Don Michele. Già, perché il sacerdote, cugino del braccio destro del boss dei Casalesi Michele Zagaria, userebbe “minacce e metodi camorristici”. C'è poi il capitolo dei pellegrinaggi, soprattutto a Medjugorje, fonte di incassi ingenti per i soldi pagati dai fedeli.

Dopo che è stata allontanata dai genitori (a cui sono stati revocati i domiciliari ma che non possono comunque avvicinarsi a lei), Giada ora sta meglio e ha ricominciato a bere e a mangiare. Nel terzo servizio del 28 febbraio, Gaetano Pecoraro ha accompagnato Arianna a trovare Giada. E lì è ripartito, con le comprensibili difficoltà perché la ragazza non ricorda ancora molte cose a causa dei traumi subiti, il rapporto tra le sorelle che erano state separate.

Guardate e leggete qui sotto tutti i servizi e gli articoli che abbiamo dedicato al caso.

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