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Esorcismo su una 13enne, sospeso Don Michele Barone

La decisione del vescovo dopo il servizio della nostra Iena Gaetano Pecoraro andato in onda mercoledì

Dopo il nostro servizio sulla bambina di 13 anni esorcizzata, Don Michele Barone, autore di questi presunti esorcismi è stato appena sospeso per un anno dal suo ministero ecclesiale con una decisione del vescovo Angelo Spinillo.

Il servizio della nostra Iena, andato in onda nella puntata di mercoledì 14 febbraio, ha raccontato la storia di una bambina di 13 anni che sarebbe vittima di ripetuti esorcismi. L'abbiamo chiamato Giada, sua sorella, Arianna (entrambi i nomi sono di fantasia), è venuta da noi in cerca di aiuto perché “abbandonata dalla sua famiglia e dalle istituzioni”.

In mattinata vi avevamo raccontato del nostro impegno a non abbandonare queste due ragazze che si era già concretizzato con il contatto che avevamo messo a disposizione di un importante studio legale.

“Non molleremo questa storia”, dice in un video pubblicato sul suo profilo Facebook la nostra Iena Gaetano Pecoraro, dopo aver ricevuto moltissimi messaggi da telespettatori che vogliono aiutare Giada. “Noi non molleremo questa storia. Ci siamo impegnati subito a mettere in contatto Arianna, la sorella di Giada, che ci ha raccontato questa triste storia, con un noto studio di avvocati. Arianna non è sola”.

"Dopo un tempo di attenta valutazione delle segnalazioni arrivate circa l'operato del sacerdote Michele Barone, che ha turbato gravemente fedeli in ragione di alcune pratiche di esorcismo", la Curia fa sapere con la nota appena pubblicata che "ha ritenuto opportuno di sospendere per un anno dal ministero pubblico il suddetto sacerdote".

Barone "è stato fonte di grave turbativa presso i fedeli a ragione della pratica di strane preghiere di esorcismi da lui compiuti nei confronti di minori e di persone da lui definite 'possedute'». Inoltre al sacerdote, lo scorso 19 dicembre, «è stato proibito di praticare preghiere di guarigione e di esorcismi e, contemporaneamente, è stato invitato a ravvedersi da tali comportamenti". Nonostante questa ammonizione il sacerdote "ha continuato a praticare preghiere di esorcismo particolarmente nei confronti di una ragazza minorenne e con serie problematiche personali".

Tutto inizia, nel racconto di Arianna, quando Giada è piccola e a casa scoppia un litigio: i genitori scoprono l'omosessualità di Arianna e reagiscono con violenza alla notizia. La piccola Giada ha una grave reazione psicosomatica: “Tutto d'un tratto non riusciva più a muovere le gambe”. I medici consigliano una psicoterapia accompagnata da farmaci leggeri.

Arianna prosegue: i genitori portano la sorelle ad alcune “messe di guarigione”, poi si rivolgono a un sacerdote famoso per le sue apparizioni in televisione in cui parla di esorcismi, don Michele Barone. Il prete avrebbe fatto interrompere le cure della bambina, iniziando rituali in cui si esercita violenza su Giada. Con l'assenso dei genitori, Arianna sarebbe stata poi allontanata con l'accusa di avere un legame con il demonio.

Don Michele porterebbe Giada nei suoi pellegrinaggi, legandola con tutori e collari che si utilizzavano nei vecchi manicomi e sfruttandola. Arianna inizia a registrare alcuni degli incontri con la madre. “Per me Don Michele è oltre il medico… Giada deve essere liberata perché ha Mille-Occhi, i demoni, Satana…”, le dice la mamma.

Arianna si è rivolta alla polizia, presentando un esposto contro Don Michele per allontanarlo dalla sua famiglia. Un ispettore, seguace del sacerdote, avrebbe risposto ad Arianna di stare “tranquilla perché Giada è in mani sicure”. Associandosi al vescovo Angelo Spinillo, che ha appena sospeso Don Barone, e alla stessa madre di Giada, in un invito, sostiene Arianna, a ritirare l'esposto. In cambio avrebbe potuto rivedere la sorella (cosa che le sarebbe tuttora impedita).

La nostra Iena ha incontrato Don Michele, che ha respinto ogni accusa e ha rifiutato il confronto.

Giada si troverebbe ancora rinchiusa, sotto la tutela e la sorveglianza della famiglia e di Don Michele. Il prete ci ha diffidato dal raccontare questa storia, ma noi, come ha detto sul suo profilo Facebook la Iena Gaetano Pecoraro, abbiamo messo in contatto Arianna con un importante studio legale. Con la speranza che la storia di Giada finisca in tribunale e che Arianna possa riabbracciare sua sorella.

Guarda qui sotto il servizio andato in onda mercoledì 14 febbraio.

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