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Filomena ottiene giustizia grazie agli studenti

La vittima, sfregiata con l’acido dal marito, ha partecipato al progetto di una scuola di Salerno, che ha condannato il suo carnefice a 10 anni di carcere

Nella scorsa puntata la nostra Nina Palmieri ci ha raccontato la terribile storia di Filomena, una donna di Eboli che nel 2012 è stata sfregiata in volto con l’acido dal marito. Il servizio ha impressionato molti di voi, soprattutto per come è terminato il processo a Vittorio Giordano, marito di Filomena. L’uomo, infatti, è stato condannato a soli 18 mesi di carcere. Ben sei anni dopo, però, una soddisfazione Filomena l’ha ottenuta. I ragazzi della V A del liceo “De Sanctis” di Salerno hanno simulato il processo e condannato Vittorio Giordano a 10 anni di carcere per lesioni aggravate, più i danni e le spese processuali, seppur ovviamente senza valore legale.  

Il liceo, nel percorso di Alternanza scuola-lavoro, ha abbracciato un innovativo progetto insieme all’Ordine degli avvocati, permettendo ai ragazzi di studiare un caso realmente accaduto con le vere carte del processo. Ogni ragazzo recitava una parte in causa, e la stessa Filomena ha parlato con i ragazzi, raccontando per filo e per segno la tragedia che le è capitata. “I ragazzi hanno compreso il dramma di Filomena e ne ammirano il coraggio, non è da tutti avere la forza di andare avanti e riprendersi da uno choc del genere”,  ci ha detto Agostino Quaranta, avvocato che ha partecipato al progetto. “Abbiamo dato una conclusione degna a questa vicenda, tutti noi eravamo rimasti sorpresi da come si era svolto il processo”.

Filomena ha seguito il progetto ed era presente in aula il giorno della sentenza. “Non ho avuto giustizia in nulla, ma credo anche che serva continuare a credere nella giustizia. Parlare ai giovani ed educarli al rispetto è fondamentale”, ha commentato. Nonostante questa bella iniziativa a Filomena non mancano i rimpianti per come si è concluso il vero processo. “Dopo sei anni mi chiedo perché chi doveva difendermi non mi ha difeso, precludendomi la possibilità di riaprire il processo». Ed è per questo che a Le Iene si è rivolta al Parlamento per chiedere di adottare la legge contro l’omicidio d’identità, che permetterebbe pene più certe per i colpevoli. Noi siamo dalla parte di Filomena.

Guarda qui sotto il servizio di Nina Palmieri su Filomena

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