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Il Conte, il truffatore che picchiò Agresti, potrà fare acquisti solo in contanti

Abilissimo nel non pagare, si era spacciato anche come un “politico della Lega”. Nel 2017 aveva picchiato a suon di spranga e mattarello la nostra Iena

Potrà effettuare acquisiti solo pagando in contanti e, constatata la sua pericolosità, è ufficialmente un sorvegliato speciale. Sono queste le nuove misure per Alberto Chiapatti, meglio conosciuto come “il Conte”. La storia del 63enne di Milano ce l’aveva raccontata la Iena Andrea Agresti contro cui si era scagliato tirando vasi, mattarello e spranghe.

Il Conte era solito effettuare acquisti di grosso importo riuscendo a persuadere coi suoi modi garbati i negozianti e senza mai pagare. I suoi conti in sospeso infatti sono veramente tanti. Solo recentemente, in un’erboristeria aveva ordinato prodotti per 1.500 euro, in un’enoteca per 2.500, in una pasticceria si era presentato come esponente della Lega riuscendo a portare a casa merce per oltre 3 mila euro. A tutti prometteva all’atto della consegna un bonifico che poi non faceva mai.

La sua è una carriera con oltre 40 anni di esperienza. Il Tribunale di Milano ha ricostruito come sin dagli anni '70 “Il Conte” si sia procurato le risorse per vivere grazie alla sua “indole” che gli è costata condanne per truffa, ricettazione, insolvenza fraudolenta, ma anche per lesioni personali e violenza privata.

Proprio come documentato nel servizio del 10 maggio 2017 dal nostro Andrea Agresti che è stato cacciato da casa prima a suon di schiaffi, poi con sprangate e mattarelli lanciati in mezzo alla strada. Per non parlare del danneggiamento all’auto della nostra troupe.

E così, proprio per la sua pericolosità sociale radicata da decenni, i giudici hanno deciso di disporre per lui ora la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per due anni e una serie di prescrizioni, tra cui appunto il divieto di far compere se non in contanti o con carte prepagate.

In un secondo tempo, avevamo intervistato anche il figlio che ci aveva raccontato la storia del “Conte”. “Sarebbe meglio che il papà smettesse”, ha spiegato. “Ma per lui è un modo come un altro per sopravvivere”. Ecco qui sotto il servizio.

 

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