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Lucca, bulli contro il prof: sei ragazzi sospesi e compiti a casa

Ieri abbiamo mandato in onda l’intervista a uno dei protagonisti del video, diventato virale, con offese e minacce al professore di una scuola di Lucca

Sospensioni e compiti da fare a casa, iniziano i provvedimenti per i bulli dell’Itc “Carrara” di Lucca. Dei sei studenti sospesi che hanno offeso e minacciato in classe il professore di italiano e storia, tre saranno bocciati, due rientreranno a scuola a fine maggio e uno tra 15 giorni, sostenendo le prove di fine anno regolarmente.

Nella puntata di domenica, Andrea Agresti ha intervistato proprio uno di questi ragazzi, protagonista del video, diventato virale, in cui si vedono minacce e umiliazioni nei confronti del professore. “Lei non ha capito nulla, chi è che comanda? Si inginocchi. Coglione”. Il ragazzo di 15 anni che abbiamo incontrato, oltre alla sospensione, ci racconta di essere stato denunciato. La Procura minorile di Firenze starebbe per incaricare la polizia di interrogare i minorenni autori delle offese e delle minacce al professore.

La scuola ha deciso l'attività didattica continuerà nonostante la sospensione. Per tutti i ragazzi sospesi, anche quelli che non saranno ammessi agli scrutini, ci saranno i compiti da fare a casa. "Non possiamo pensare che questi ragazzi stiano a casa senza fare niente a giornate intere e per settimane, per mesi”, ha dichiarato il preside Cesare Lazzari, con cui ha parlato anche la nostra Iena nel servizio andato in onda ieri sera. La scuola starebbe inoltre pensando di aprire un percorso con le associazioni di volontariato, che coinvolgerebbero in particolar modo i tre ragazzi “bocciati”.

Ho fatto una cazzata, una cazzata grossa. Mi sento una persona un po’ di merda perché ho fatto delle cose che se ci penso ora non le farei”, ha detto il ragazzo alla nostra Iena. “Ora la gente mi riconosce come se neanche avessi ucciso una persona! Ogni 2 minuti c’avevo qualcuno che mi minacciava, anche adulti”. “Mi son sentito una nullità a rivedermi”, ha detto. “Non l’ho fatto per fare il bullo. È una cosa che succedeva quotidianamente: banchini che volano, urla, di tutto. E tutti i compagni mi incitavano”. Il ragazzo sembra davvero pentito per quello che ha fatto: forse, la sospensione e la denuncia saranno  per lui una lezione da cui imparare.

Guarda qui sotto il servizio di Andrea Agresti “Professore bullizzato a Lucca, parla lo studente: ‘Mi hanno minacciato di morte’”.

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