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Censimento rom, Mentana: Salvini, ricorda la schedatura degli ebrei

Mostra la schedatura del padre di Liliana Segre, morto ad Auschwitz. Anche a Le Iene, Mentana rifiutò il confronto con una sua hater per gli attacchi complottisti sull’ebraismo: “Il gioco dell’intolleranza è il più brutto”

“Anche 80 anni fa cominciammo così, con la schedatura della razza ebraica”. Enrico Mentana interviene in video sul censimento dei rom prospettato dal vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, segretario della Lega: “Nessuna schedatura, sarà solo un censimento: quelli italiani purtroppo li dobbiamo tenere, quelli irregolari andranno espulsi”. Il direttore del TG LA7, anche con noi de Le Iene, aveva parlato dei rischi del razzismo crescenti e degli attacchi subiti pure da lui, figlio di madre ebraica.

La proposta di Salvini ha scatenato polemiche durissime, in Italia e all'estero a partire dall'Unione europea, anche dalla comunità ebraica vittima di censimento prima e poi sterminio anche in Italia, con le leggi razziali del 1938 del fascismo e la spedizione di migliaia di ebrei nei campi di sterminio nazisti. L’altro vicepremier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, capo politico dei 5 Stelle, ha bocciato l’idea come “incostituzionale”. Salvini prima rincara la dose: “Sul censimento dei rom non mollo e vado dritto”, fa marcia indietro: "Non è una priorità".

“Sono molti gli italiani che hanno avuto problemi con la popolazione rom, con chi ha rubato un portafoglio, con chi è entrato in casa, con chi ha sottratto una catenina, ma quella è una parte, un aspetto della questione”, ha detto Mentana nel suo intervento tv. “Ci sono anche tanti italiani che hanno avuto problemi con altre porzioni di ospiti del nostro Paese o di stessi italiani, non per questo si fa un censimento. Il fatto è che la nostra Costituzione su questo è chiarissima: non ci possono essere differenze per nessuno. È vero, Salvini ha detto: ‘Io non voglio schedare, ma si chiamano sempre censimenti all’inizio. Io non sono tra coloro che vogliono sempre accusare Salvini di qualche cosa, voglio solo ricordare a tutti noi che in Italia 80 anni si cominciò a schedare. Vi voglio fare vedere un’immagine”
Eccola


“È una denuncia di appartenenza alla razza ebraica del febbraio 1939 di un cittadino di Milano, Alberto Segre, che andò dal delegato Podestà a dire che si dichiarava di razza ebraica, come era costretto a fare dalle leggi. Nell’ultima riga potete leggere: ‘E’ pure di razza ebraica la mia figlia minore Liliana. Quella bambina di 8 anni è diventata senatrice a vita. Quel padre andò quel giorno con la figlia ad Auschwitz, morì lo stesso giorno dell’arrivo nel lager. Se si comincia con una schedatura non si sa mai dove si va a finire.

Mary Sarnataro aveva portato Mentana faccia a faccia con una sua hater Cristina, ma la pace quella volta non c’era stata. Anche durante il servizio mandato in onda il direttore del TG LA7 aveva parlato degli insulti ricevuti per la madre, che non c’è più, perché ebrea. Sono quelli che gli hanno dato più fastidio: “Io non sono ebreo, sono cattolico. Quando leggo quelle cose sono orgoglioso di aver avuto una mamma ebrea. Non ci sto al gioco dell’intolleranza: è il più brutto che esista”. E, quando incontra l’hater Cristina, proprio quando si inizia a parlare del ”potere mediatico ed economico ebraico”, Mentana capisce che il dialogo è impossibile e decide di andarsene.

Guarda qui sotto il servizio del 26 aprile scorso.

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