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Paola Catanzaro resta in carcere: "Sceglieva i più ricchi tra i suoi devoti"

Ecco le motivazioni con cui il Gip ha negato la scarcerazione dell'ex veggente. Guarda l'ultimo nostro servizio e tutte le tappe della vicenda

Paola Catanzaro non deve uscire di prigione. Il Tribunale del Riesame di Lecce ha appena respinto la richiesta della difesa di arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Resta quindi intatta l'accusa nei suoi confronti di essere a “capo di un'associazione per delinquere finalizzata a commettere più delitti di truffa”. Assieme a Paola Catanzaro sono indagate altre nove persone, fra cui il marito Francesco Rizzo.

Per il gip Giuseppe Biondi abbiamo a che fare con “un'incredibile e sconvolgente vicenda protrattasi per oltre un decennio che solo in parte è venuta a galla”. Paola Catanzaro, in arte Sveva Cardinale, avrebbe approfittato “dell'appoggio di una parte autorevole degli ambienti ecclesiastici”, suggestionando fedeli e arrivando perfino a decidere il destino delle relazioni matrimoniali. Mostrandosi “brava a scegliere i soggetti maggiormente abbindolabili fra i devoti più facoltosi”.

Era stata arrestata il 30 gennaio scorso nell'operazione "Reservoir dog", Le Iene. E' stata infatti la nostra Iena Veronica Ruggeri a raccontare per prima come l'ex veggente diventata poi showgirl, per anni avrebbe raggirato persone in gravi difficoltà, promettendo miracoli e protezione divina in cambio di soldi.

Guardate qui sotto l'ultimo servizio che abbiamo dedicato alla sua storia, andato in onda l'11 febbraio, e gli altri articoli e servizi con cui abbiamo seguito la vicenda.

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