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Pedofilia, parrocchia pavese: “Non sapevamo del passato di Don Silverio”

Dopo il nostro servizio, con le accuse di una delle sue presunte vittime, il parroco ha lascato il paesino di Montù Beccaria

La parrocchia di Montù Beccaria, in provincia di Pavia, ha dichiarato che non sapeva nulla del passato di don Silverio, dove il sacerdote si trovava da più di un anno. Si tratta del prete di cui avevamo parlato il 7 marzo in un servizio in cui raccoglievamo la denuncia di una sua presunta vittima di atti di pedofilia. Proprio dopo quel giorno don Silverio avrebbe lasciato il paesino.

“Io non sapevo nulla e nemmeno il nostro parroco era a conoscenza di questa situazione” ha commentato il sindaco del paese, Amedeo Quaroni. Don Silverio sarebbe stato mandato nel Pavese dalla diocesi di Nola (Napoli) come ospite della Congregazione dei missionari della Divina Redenzione, di cui fa parte anche il parroco di Montù.

Che sapessero o non sapessero, resta inquietante che un sacerdote che potrebbe essere, come diceva la Iena Pablo Trincia, “al centro di uno dei più grandi scandali di pedofilia della storia della Chiesa italiana”, non sia stato ancora almeno sospeso e possa esercitare tranquillamente le sue funzioni, seppur spedito dall'altra parte d'Italia.

Qualche settimana fa noi de Le Iene, nel servizio di Pablo Trincia, abbiamo ascoltato la testimonianza di Diego, che all'età di 13 anni sarebbe stato abusato dal prete, allora suo insegnante di religione, nel quartiere napoletano di Ponticelli. Si sarebbe trattato di abusi sistematici con “rapporti sessuali completi, 2-3 volte la settimana per 3 anni e mezzo”, denunciati da Diego otto anni fa. Qualche settimana fa, mentre noi de Le Iene stavamo già indagando sul caso, Papa Francesco è intervenuto per chiedere di riaprire l'inchiesta interna su don Silverio.

“Se non riesco ad avere giustizia, dopo 8 anni di lotta e l'intervento del Papa, tutti resteranno nella paura e nessuno denuncerà più i preti orchi. Ogni volta che io arrivavo in Curia, loro chiamavano la polizia. Due agenti, molto gentili, quasi scusandosi con me, erano costretti a farmi da scorta. Il pazzo sono io per la Chiesa. Meno male che c'è mia moglie accanto a me, una donna d'oro, se no impazzivo davvero”. Ci ha raccontato Diego al telefono dopo la messa in onda del nostro servizio.

“E non sono stato la sua unica vittima”, continua Diego. “Ce sono almeno altre 10. Forse anche di più perché quel prete ha fatto ‘una strage di bambini': la voce gira da anni. Come ha detto Pablo Trincia in onda, questo potrebbe essere uno dei casi più gravi di abusi sessuali nella storia della Chiesa italiana. Intanto, già solo quei 10 di cui sono a conoscenza non si espongono perché spaventati. La Curia è arrivata perfino a violare il mio anonimato pubblicando il mio vero nome in un comunicato stampa. C'è un processo per questo e il comunicato è stato fatto cancellare anche da internet dalla Polizia postale”.

Noi speriamo che sia la Curia che la legge si muovano al più presto per fare luce su questa vicenda. Vi terremo aggiornati.

Guarda qui sotto il servizio di Pablo Trincia su Don Silverio del 7 marzo

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