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Pedofilia, condannato e latitante manda sotto processo le vittime

Percy, peruviano, è stato condannato in via definitiva a tre anni per abusi su una bambina connazionale di 7. Dopo uno scontro fisico, ha denunciato zia e padre della piccola, che ora si trovano a giudizio a Firenze

È iniziato ufficialmente, dopo il primo rinvio tecnico del 6 febbraio, ed è stato di nuovo rinviato, a Firenze, un processo molto strano in cui le parti sembrano invertite. Stiamo parlando del caso del peruviano Percy Jesus Diaz Ortiz, che vedete nella foto sopra, di cui vi avevamo parlato nel febbraio scorso (clicca qui per leggere l’articolo). Percy è stato condannato in via definitiva a 3 anni per abusi sessuali su una bambina connazionale di 7 anni. Prima dell'ultima sentenza è scappato in Perù, dove risulterebbe ancora latitante. Prima di fuggire, mentre si trovava ancora in libertà, si è scontrato con la zia e il padre della bambina (non citeremo i loro nomi per tutelare la minore, vittima delle violenze): medicato al pronto soccorso ha rimediato ferite “guaribili in tre giorni”.

Ha denunciato i parenti della bambina, peruviani anche loro, e il pm ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. Il processo è partito oggi, riunendo anche la successiva controdenuncia del padre sempre per quello scontro, ma è stato rimandato al 31 maggio perché l’avvocato di Percy era assente, avendo aderito allo sciopero degli avvocati proclamato per le giornate di ieri e oggi, 3 maggio.   

Zia e padre della vittima di abusi sono stati rinviati a giudizio con l'aggravante dei “motivi abietti”, “ovvero per vendetta rispetto ai fatti commessi ai danni della parente minore”.

Percy Jesus Diaz Ortiz, è un cantante peruviano di 36 anni noto in patria. La famiglia di connazionali gli aveva affittato una stanza. L'11 luglio 2013, Maria (il nome è di fantasia), 7 anni, chiama allarmata il padre alle 10 di mattina dicendo che “Percy è entrato in camera”. Si scoprirà che aveva abusato sessualmente della piccola e che non era la prima volta.

Percy viene condannato in primo e in secondo grado a tre anni di carcere, con il patteggiamento, e la sentenza diventa definitiva. Nel periodo che passa tra i due gradi di giudizio, è ancora in libertà a Firenze, incontra i genitori di Maria. Parte un alterco e poi uno scontro fisico con il padre e la zia della bambina. Da qui il processo di oggi.

“Questi genitori assieme alla loro figlia sono devastati”, ci ha detto l'avvocato Mattia Alfano, che difende la famiglia di Maria. “Non hanno trovato ancora risposta dallo Stato e si trovano pure sotto processo. Non ci arrenderemo e proveremo a chiedere in tutte le sedi possibili l'arresto internazionale per l'uomo che ha rovinato la vita a una bambina di sette anni”.

Subito dopo il nostro primo articolo di febbraio, Percy ha cancellato il suo profilo Facebook, di cui potete vedere in parte, per tutelare la privacy delle altre persone presenti in foto, un’immagine qui sotto. Noi intanto, come promesso, continueremo a tenervi aggiornati.  

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