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Pfas in Veneto, la procura di Vicenza indaga sulle sostanze cancerogene nell'acqua

Falda inquinata in un’area abitata da 300 mila persone. In marzo era stato dichiarato lo stato di emergenza. Noi de Le Iene denunciamo dal 2016 il caso

Ora anche la Procura di Vicenza apre un’indagine con l’ipotesi di disastro ambientale sul caso Pfas, le sostanze chimiche considerate cancerogene che avrebbero contaminato le acque in un'area abitata da 300 mila persone tra le province di Vicenza, Padova e Verona (quella che vedete nella foto sopra). Noi de Le Iene ne avevamo denunciato la pericolosità dall'ottobre 2016 (l'anno dopo siamo tornati a dare l'allarme) con i servizi di Nadia Toffa che vi riproponiamo in basso.

Ad annunciare l’inchiesta è stato proprio il procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, durante un incontro con le Mamme No Pfas: “Aspettiamo le consulenze tecniche e vedremo se è possibile formulare il capo di imputazione di disastro ambientale”.

La decisione arriva dopo che il 21 marzo il governo ha dichiarato lo stato di emergenza in Veneto per i Pfas, con la nomina anche di un commissario. I Pfas, ovvero, le sostanze perfluoroalchiliche, sono usate come impermeabilizzanti per pentole, tessuti, scarpe, cartoni per le pizze. Una ditta che li produce, la Miteni, costruita 50 anni fa proprio sopra la falda acquifera che serve l'area, avrebbe contaminato le acque. La Miteni non si ritiene responsabile dell'inquinamento. Il problema era noto dal 2013.

Gran parte degli abitanti della zona hanno Pfas nel sangue. Queste sostanze possono provocare, secondo studi americani, malattie come diabete, problemi alla tiroide, aumento del colesterolo con rischi di ictus e infarto, gestosi, preeclampsia e varie forme di tumore. Nelle zone interessate risulta un aumento anomalo della mortalità del 30%.

Le acque contenenti Pfas non solo sono state solo bevute dagli abitanti della zona ma sono state usate anche per irrigare i campi, con rischio di inquinamento per ortaggi e verdure e per il foraggio mangiato dagli animali da allevamento. In pratica, potrebbero aver inquinato frutta, verdura e carni che possono finire nei supermercati di tutta Italia.

Guarda qui sotto i servizi della nostra Iena Nadia Toffa, andati in onda rispettivamente l'11 ottobre 2016 e l'8 ottobre 2017.

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