Pfas, stato di emergenza in Veneto per l'acqua inquinata
Sostanze chimiche cancerogene in un'area abitata da 300 mila persone. Si sapeva dal 2013 e Le Iene l'avevano denunciato con tre servizi. La decisione arriva nella Giornata mondiale dell'acqua
Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza in Veneto per i Pfas, sostanze chimiche considerate cancerogene, che hanno contaminato le acque in un’area abitata da 300 mila persone tra le province di Vicenza, Padova e Verona (quella che vedete nella foto qui sotto). Noi de Le Iene avevamo denunciato il caso con tre servizi, dal marzo 2016 all’ottobre 2017. La decisione, con la nomina di un commissario è stata presa solo ieri (il problema è stato scoperto nel 2013). Ed è particolarmente triste e significativo annunciarlo proprio nella Giornata mondiale dell’acqua.
I Pfas, ovvero, le sostanze perfluoroalchiliche, sono usate come impermeabilizzanti per pentole, tessuti, scarpe, cartoni per le pizze. Una ditta che la produce, la Miteni, costruita 50 anni fa proprio sopra la falda acquifera che serve l’area, avrebbe contaminato le acque. La Miteni non si ritiene responsabile dell’inquinamento.
Gran parte degli abitanti della zona hanno Pfas nel sangue. Queste sostanze possono provocare, secondo studi americani, malattie come diabete, problemi alla tiroide, aumento del colesterolo con rischi di ictus e infarto, gestosi, preclampsia e soprattutto varie forme di tumore. Nelle zone interessate risulta un aumento anomalo della mortalità del 30%.
Le acque contenenti Pfas non solo sono state solo bevute dagli abitanti della zona ma sono state usate anche per irrigare i campi, con rischio di inquinamento per ortaggi e verdure e per il foraggio mangiato dagli animali da allevamento. In pratica, potrebbero aver inquinato frutta, verdura e carni che possono finire nei supermercati di tutta Italia.
Guarda qui sotto i tre servizi della nostra Iena Nadia Toffa, andati in onda rispettivamente l’11 ottobre 2016, l’8 marzo 2017 e l’8 ottobre 2017.