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“Zingari, scendete”: l'annuncio e le scuse della capotreno

La capotreno del Milano-Cremona si scusa, mentre Salvini rilancia: "Va premiata". Noi vi riproponiamo un servizio di Luigi Pelazza che racconta il mondo rom senza censure. Prima di qualsiasi giudizio o pregiudizio, in un senso o nell’altro, guardatelo 

"I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i c...". Non è il commento (razzista) di una persona comune, esasperata e in viaggio. È il messaggio diffuso dalla capotreno a tutti mercoledì 8 agosto sul regionale 2653 delle 12.20 da Milano per Cremona e Mantova.

La capotreno si è poi scusata: "Ho sbagliato. In quel preciso momento, davanti a me c'era un rom che si rifiutava di scendere. Io non mi sono davvero accorta che il microfono fosse acceso. So bene che non si dicono certe cose e mi scuso". 

L'annuncio, che può far rischiare il posto alla capotreno, ha scatenato polemiche molto dure in tutta Italia, con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, vicepremier e segretario della Lega, che ha commentato a caldo su Twitter: "Invece di preoccuparsi per le aggressioni a passeggeri, controllori e capitreno, qualcuno si preoccupa dei messaggi contro i molestatori... #Viaggiaresicuri è una priorità!". L’uomo che ha segnalato il messaggio a Trenord, un ricercatore dell'Università Vita-Salute San Raffaele, è stato poi ricoperto di insulti su Facebook e bollato come “radical chic”.

Salvini è tornato sull'argomento in un comizio a Lesina, in Pugli il 12 agosto: "Se non hai mai preso un treno pendolari, cosa che a me è capitata di fare per anni e anni, poi non arrivi a capire perché la notizia di questa settimana è quella della capotreno che, esasperata per l'ennesima aggressione sul treno in Lombardia, ha detto 'molestatori, rompip... e zingari sono pregati di scendere perché non ne possiamo più'. Ebbene, qualcuno ha detto che questa capotreno dovrebbe essere licenziata. Secondo me dovrebbe essere premiata perché difende il diritto a viaggiare sicuri di gente che già ha delle rotture di scatole".  

L’argomento rom è un tema da sempre spinoso e non si presta ad alcun tipo di facile soluzione. Per questo vi riproponiamo l'inchiesta andata in onda nel dicembre 2017 di Luigi Pelazza, che parte da una distinzione fondamentale e utile per cercare una soluzione, quella tra sfruttati, ridotti a volte in schiavitù, e sfruttatori che si arricchiscono (moltissimo).

Poi la nostra Iena parte davvero e va in Romania, per capire e mostrarci quali sono le condizioni umanitarie terribili che spingono queste persone a venire in Italia e conoscere una cultura molto diversa, soprattutto quanto a sessualità e diritti dei figli e delle donne, e le ricchezze incredibili e i legami (avete presente il clan dei Casamonica a Roma?) di chi sfrutta chi non ha davvero nulla, nemmeno l’acqua potabile.

Prima di un qualsiasi corto circuito immediato di giudizio o pregiudizio, in un senso o nell’altro, guardate o riguardate questo servizio.


 

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