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Sale a 14 il numero dei parlamentari coinvolti nella "Rimborsopoli" M5S | VIDEO

Continua l'inchiesta di Filippo Roma, e il numero contraddice quello rilasciato da Luigi Di Maio

Sarebbero 14 i parlamentari Cinque stelle che hanno pubblicato dei bonifici che non sono mai arrivati a destinazione nel fondo per il microcredito. Questo il numero che risulta alla fonte de Le Iene e che sveliamo con questo nuovo episodio dell'inchiesta di Filippo Roma e di Marco Occhipinti, e che quindi contraddirebbe quanto detto da Luigi Di Maio. Il candidato premier dei Cinque stelle, infatti, il giorno dopo l'incontro con la nostra Iena, aveva reso noto l'esito dell'accertamento per verificare quanti parlamentari non fossero in regola con le restituzioni di parte dello stipendio, come vuole la regola del Movimento. Di Maio ha così comunicato che sarebbero otto i parlamentari morosi, con un buco di quasi 800mila euro. Ma secondo la nostra fonte sarebbero quasi il doppio. E alcuni di questi parlamentari morosi, ancora senza nome perché prima vorremmo incontrarli per chiedere conto, avrebbero escogitato un altro giochino originale per trattenere più soldi nelle loro tasche. Non si tratterebbe, quindi del solito metodo di annullamento del bonifico appena inviato, che permetteva così di inviare la ricevuta al sito tirendiconto.it e quindi di risultare formalmente in regola, che in tanti hanno praticato.

Donazioni volontarie che gli altri partiti non fanno, e che sono diventate un cavallo di battaglia dei Cinque stelle. Per questo Luigi Di Maio ha annunciato che i furbetti, chiamati dal leader del M5S in un primo tempo "mele marce", sarebbero stati allontanati. Molti di loro hanno annunciato che rinunceranno al seggio una volta eletti, visto che legalmente non possono rinunciare alla candidatura, ma non c'è alcun atto formale che possa costringerli poi a farlo. La lista resa nota dallo stesso Di Maio di chi non ha versato comprende otto nomi: Ivan Della Valle (non ha restituito 270 mila euro), Girolamo Pisano (200 mila), Maurizio Buccarella (137 mila), Carlo Martelli (81 mila), Elisa Bulgarelli (43 mila), Andrea Cecconi (28 mila), Silvia Benedetti (23 mila) ed Emanuele Cozzolino (13 mila). Noi avevamo pubblicato una lista più ampia, che comprendeva anche Massimiliano Bernini, Barbara Lezzi e Giulia Sarti.

Dopo che lo abbiamo incontrato, il senatore Buccarella si è autosospeso, annunciandolo su Facebook. Tuttavia a noi non ha mai risposto. La nostra fonte, un ex attivista del Movimento, dice che Buccarella ha dichiarato di aver fatto 31 bonifici per 138.000 euro, ma di questi "non c'è un euro sul fondo del microcredito. Penso che abbia annullato tutti questi bonifici dopo aver fatto l'operazione". In un video pubblicato su Facebook, Maurizio Buccarella dichiarava di aver restituito più di 245.000 euro, informazione usata per promuoversi alle parlamentarie. Su Barbara Lezzi, l'altra parlamentare incontrata dalla nostra Iena durante un appuntamento elettorale in Puglia insieme a Luigi Di Maio, secondo la nostra fonte "dichiara di aver fatto un versamento di 3500 euro, che non compare nel fondo del microcredito". La senatrice finalmente ci ha contattato ieri, ci ha detto di essere in regola con i bonifici e noi la incontreremo appena possibile. Il candidato premier dei Cinque stelle sembra comunque volerla salvare.

Nel frattempo, però, Filippo Roma ha provato ad avvicinare anche Beppe Grillo durante un comizio, impresa praticamente impossibile. Il giorno dopo, sul suo blog, il fondatore del Movimento ha detto che i parlamentari non in regola sono affetti da "sindrome compulsiva di donazione retroattiva", e ha chiuso la vicenda dicendo che c'è rimasto "male". La nostra Iena ha accompagnato il candidato premier M5S Luigi Di Maio alla filiale della banca di Montecitorio per verificare che i suoi conti fossero tutti in regola. Filippo Roma conclude: "Di Maio è perfettamente in regola con le restituzioni". Il candidato premier dei grillini si è detto rammaricato, perché alcune persone "per qualche decina di migliaia di euro hanno danneggiato l'immagine del Movimento e fatto perdere un po' di fiducia, che ora recupereremo pubblicando i documenti". Di Maio chiederà ai parlamentari "furbetti" di rinunciare al seggio e ha annunciato alla Iena che sicuramente non faranno parte nel gruppo parlamentare del Movimento. Nei prossimi giorni renderemo noti i chiarimenti dei parlamentari che non sono presenti nella lista di Di Maio e che saremo riusciti a incontrare. Secondo la nostra fonte, però, i parlamentari coinvolti nella mancata restituzione di parte del loro stipendio sarebbero 14. Nei prossimi giorni vi daremo ulteriori aggiornamenti.

Guarda qui sotto il primo servizio di Filippo Roma su "Rimborsopoli"

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