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Salvarsi dalle baby gang a suon di rap: "Delinquono solo per apparire e non per campare"

Ralph P., della compagnia Nest, ci racconta, con una canzone, la vita nella periferia di Napoli

 

 

“ ‘La prepotenza’ da queste parti è una malattia che prima o poi va curata”. Così Raffaele Buonomo, in arte Ralph P., della compagnia Nest di Napoli, rappa raccontandoci la vita della periferia. Ci eravamo occupati di questo tema con Giulio Golia nel 2016. La nostra Iena aveva raccontato il fenomeno delle baby gang, incontrando alcuni ragazzi che ci avevano parlato della vita nella periferia di Napoli.
Ralph P., quando ha saputo che volevamo intervistarlo, ha deciso di raccontarci la realtà dei ragazzi del quartiere attraverso una canzone perché, dice, “sono più bravo a rappare che a parlare”. Così, in una notte, ha scritto il testo, di cui qui vi proponiamo solo una parte, e che vedrete completo nell’intervista che andrà in onda prossimamente a Le Iene.

Nel cuore di San Giovanni a Teduccio, zona est di Napoli, il teatro Nest è un punto di riferimento per i ragazzi. La palestra di una scuola abbandonata da anni si è trasformata in uno spazio teatrale che accoglie chi viene dal duro quartiere di Napoli e ospita i grandi nomi del teatro italiano. Al Nest è ammessa una sola forma di pizzo, quello “culturale”, per il sostentamento del teatro. Perché, come rappa Ralph P., “ al Nest l'amore per la cultura sovrasta l'oscuro e il disonesto”. E i ragazzi, infatti, cantano “Onesto, io resto al Nest”.

Qui sotto il testo della canzone:

“Ho perso il conto di quante volte da solo ho sbroccato, per i pugni in faccia che la vita mi ha assestato. Fate silenzio se non avete mai vissuto con delle difficoltà, e se mi ostino a raccontare storie di cui sono stato circondato: ‘Sparagli in testa Pasquale, scavagli la fossa con le mani, questo fa troppo lo sbruffone ci vuole una lezione chiara’. Un'altra mamma che perde un figlio e si augura almeno che Gesù Cristo lo perdoni. Ragazzi disagiati che sanno solo ostentare e delinquono solo per apparire e non per campare. ‘La prepotenza’ da queste parti è una malattia che prima o poi va curata. Onesto io resto al Nest dove l'amore per la cultura sovrasta l'oscuro e il disonesto”.


I ragazzi provenienti da contesti disagiati trovano nel teatro un punto di riferimento e spesso una motivazione a cambiare strada, a cambiare vita. Ora la compagnia è in tournée con Il sindaco del Rione Sanità, regia di Mario Martone, che dirige un testo di Eduardo De Filippo. Uno spettacolo prodotto, oltre che dal Nest, anche dal Teatro Stabile di Torino e dalla Compagnia Elledieffe. La realtà dei quartieri della periferia di Napoli viene così mostrata in tutta Italia, attraverso la storia del Sindaco, un “uomo d’onore” al centro del sistema criminale, che amministra la vita del rione. I ragazzi del teatro Nest, che interpretano quei ruoli, conoscono molto bene le realtà che stanno portando in scena. Una realtà dura, che può portare a perdersi: “Ho perso il conto di quante volte da solo ho sbroccato, per i pugni in faccia che la vita mi ha assestato”.

Guarda qui sotto il servizio di Giulio Golia sulle baby gang di Napoli

 

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