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È finita la battaglia di Salvatore: ucciso dalla terra dei veleni | VIDEO

E’ morto Salvatore Sendente, stroncato dal cancro causato dall’inquinamento di Crotone. Lo avevamo conosciuto nell’inchiesta di Nadia Toffa sui rifiuti tossici

“Qua non si sa se dobbiamo morire di fame o di salute”. A queste parole dette nel 2014 da Salvatore Sendente purtroppo oggi c’è una risposta. Lui è uno dei tanti ragazzi di Crotone che ha dovuto imparare a convivere con veleni e rifiuti tossici che l’hanno fatto ammalare di tumore. Dopo 13 anni di battaglia, la malattia ha avuto la meglio spegnendolo.

Salvatore è una delle persone che Nadia Toffa ha incontrato quattro anni fa nella sua inchiesta nella “terra dei veleni”.  Siamo in Calabria a Crotone, uno dei siti più inquinati di Italia. Nel 2011 lo Stato ha individuato una zona grande come 4.000 campi da calcio totalmente inquinata da rifiuti tossici. E l’ha dichiarata “sito d’interesse nazionale a bonifica”.

Per disinnescare questa bomba ecologica bisogna bonificare il terreno dalle sostanze pericolose. Qui infatti per decenni la ricchezza sono state le fabbriche che producevano zinco e fertilizzanti come solfati e prodotti della detergenza. Le scorie accumulate non sono mai state smaltite. Ora i terreni, ma anche le spiagge e il mare sono minacciati da veleni come l’antimonio, l’arsenico, il berilio ma anche il cobalto e il cromo, il mercurio e il piombo. Tutte dannose per la salute.

“L’inquinamento se non viene rimosso continua a rilasciare elementi inquinanti nell’ambiente”, spiega Francesca Traviesso di Legambiente. “In ogni famiglia c’è almeno un caso di tumore”. Nel Crotonese, il dramma non è solo per l’ambiente, ma anche per la salute. “I morti sono in numero superiore rispetto alla media nazionale, una percentuale dal 20 al 30%”, aggiunge Francesco Rocca, ex direttore del Dipartimento di Prevenzione. “La mortalità riguarda anche i bambini con incremento addirittura del 400% di quelli colpiti leucemia e linfomi”.

Nadia Toffa ha raccontato le storie di chi da anni combatte contro un male incurabile. Molti di loro sono genitori. Per evitare che i loro figli non abbiano lo stesso destino hanno dato vita al gruppo di malati contro questo inquinamento “Io ci metto la faccia”. 

Tra loro abbiamo incontrato Salvatore. Appena maggiorenne scopre di avere un linfoma. Così inizia la sua battaglia tra cure e ospedali. A Reggio Calabria capisce di non essere solo: “Là ho incontrato tanti ragazzi della mia età, malati come me”. La malattia lo ha portato ad attraversare tutta Italia. Da Crotone a Milano, nella speranza di sconfiggere il suo male. Non ce l’ha fatta, ieri è morto ad appena 31 anni.

“Ci ha insegnato a lottare, a non mollare mai. Nonostante il cancro che voleva vincere”, lo ricorda così un suo amico Pietro Ragno, che si è lasciato alle spalle Crotone per tentare una nuova vita ad Ancona. “Era convinto di poterlo sconfiggere, era lui a dare forza a noi”. Questo pomeriggio gli amici si sono stretti attorno alla sua famiglia per l’ultimo saluto, ricordando il suo sogno semplice, appena svanito: “Guarire per potersi fare una famiglia come tutti i giovani della sua età”.

Guarda qui sotto il servizio completo di Nadia Toffa sulla terra dei veleni

 

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