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News | di Alessandro Barcella |

Decreto Sicurezza, Emanuela: Salvini, io e la mia famiglia italiani quanto te | VIDEO

Emanuela rivolge un appello al ministro dell'Interno Matteo Salvini. I genitori della studentessa romana, da quasi 22 anni in Italia, dovranno aspettare altri due anni per diventare italiani, se dovesse entrare in vigore il nuovo decreto. 

Ha solo 17 anni ma ha già le idee chiarissime, Emanuela. E ha intrapreso una battaglia importante, che però forse si rivelerà contro i mulini a vento. Una battaglia per la dignità e i diritti dei tantissimi stranieri residenti in Italia in attesa di ottenere la cittadinanza. Una battaglia resa ancora più difficile, ora che il recentissimo Decreto Sicurezza, tanto voluto dal vicepremier Matteo Salvini, ha avuto il primo ok del Senato. E che punta a modificare la legge 91/1992, finora in vigore.

Quella della sua famiglia è una storia comune a tanti altri nuclei familiari, che da tempo sperano di acquisire un diritto che vorrebbe dire non sentirsi più cittadini di serie B. I genitori sono arrivati dalla parte cristiana della Nigeria quasi 22 anni fa, con tutti i documenti in regola per poter vivere nel nostro Paese. E qui si sono anche sposati e hanno messo su famiglia: 4 meravigliose bambine. Tanti sacrifici e voglia di integrarsi da parte loro, soprattutto per il bene delle figlie.

“Mamma e papà, una parrucchiera e un magazziniere, hanno fatto richiesta di cittadinanza due anni fa – racconta Emanuela – e da un momento all’altro attendevano il momento del giuramento. Lo hanno fatto soprattutto per noi figlie, per aiutarci a superare i tanti ostacoli che la burocrazia ci mette davanti”.

Ostacoli forse poco noti ai più, in un Paese in cui l’immigrazione è archiviata sempre e solamente sotto la voce “emergenza”. “Tempo fa avrei dovuto andare in Inghilterra e negli Stati Uniti per studiare – spiega la ragazza – ma mi è stato richiesto il visto, e sia per motivi economici che per questioni di tempo, ho dovuto rinunciare”. Già, perché anche Emanuela, che vorrebbe tanto diventare una diplomatica e ha accento romano ed è nata in Italia, non ha la cittadinanza.

Tanta delusione, la stessa che era dipinta sul volto dei genitori quando il nuovo Decreto Sicurezza ha avuto il primo via libera dal Senato. La loro richiesta di cittadinanza, che automaticamente si sarebbe trasferita anche alle figlie, ha avuto infatti un brusco stop: sospesa.  Il vicepremier Matteo Salvini ha infatti deciso che devono passare 4 anni dalla domanda, non più 2. E che questo nuovo termine varrà anche per le domande già presentate. E quindi per i genitori di Emanuela, e di tante altre Emanuela sparse in giro per l’Italia.

Siamo al primo tempo di questa partita, ma tra una decina di giorni (quando il Decreto sarà valutato anche dalla Camera dei deputati) potrebbe arrivare il fischio finale sulle speranze di tanti “nuovi italiani”. “Hanno portato da due a 4 anni il termine, lasciando per le domande già in corso inalterati i costi per le pratiche – aggiunge Emanuela -. Questo mi fa pensare che alla base ci sia solo la volontà di rendere ancora più difficili le cose a chi fa di tutto per integrarsi”. Insomma, secondo la ragazza, il Decreto avrebbe soprattutto l’obiettivo non dichiarato di scoraggiare le tantissime domande in attesa.  

 “Decreto sicurezza e immigrazione, ore 12.19, il senato approva!!! #DecretoSalvini, giornata storica”. Così Matteo Salvini ha commentato su Twitter il via libera del provvedimento al Senato.

Noi però riteniamo che non sia davvero una giornata storica, o quantomeno non in positivo. E allora vi invitiamo a fare vostra la battaglia di Emanuela e a firmare la petizione che la ragazza ha lanciato attraverso la piattaforma Change.org, e che trovate cliccando qui.

 

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