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Ospedali da incubo in Campania: “Nessuno parli con Le Iene!”

I Cinque Stelle campani diffondono un audio messaggio in cui un dirigente dell’Asl Napoli 1 avrebbe intimato ai suoi dipendenti di tenere le bocche cucite con Le Iene

 

Nella vicenda già di per sé scandalosa dello stato disastroso della sanità pubblica campana, di cui vi stiamo parlando da settimane con i servizi di Gaetano Pecoraro, arriva oggi un post su Facebook (clicca qui per ascoltarlo), pubblicato nella sua pagina dal gruppo campano del Movimento 5 Stelle.

I gestori della pagina dicono di aver ricevuto un audio messaggio, che sta facendo in queste ore il giro del web e dei giornali. Una nota vocale che sarebbe stata inviata via WhatsApp da un dirigente dell’Asl 1 di Napoli ai suoi dipendenti.

La grande preoccupazione che emerge da questo messaggio è che qualcuno dei dipendenti di questa struttura possa parlare a noi de Le Iene o possa anche solo finire inquadrato in uno dei nostri futuri servizi.

“Vi invito alla massima collaborazione e alla massima vigilanza perché stiamo vivendo a livello aziendale un momento non buono. Le Iene ieri pomeriggio sono entrate al Chiatamone e vi posso assicurare che hanno un atteggiamento molto aggressivo pur di avere delle notizie”.

Il dirigente conferma che tutte le strutture sanitarie dell’area sono state allertate sul “pericolo iene”: “Ho allertato tutte le possibili forme di controllo però questi nonostante il controllo potrebbero presentarsi di fronte a voi. Vi invito a non aprire la bocca e attraverso il personale di vigilanza ad uscire fuori”.

E qui arriva l’accusa più forte, e ovviamente come tutto infondata, quella cioè che dietro i nostri servizi ci siano mandanti politici, “un gruppo politico regionale (l’allusione sarebbe proprio al Movimento Cinque Stelle, ndr) che ha scatenato le Iene contro la Asl Napoli 1 centro, sulla scorta della delibera precedente a quelle che sono uscite, di incarichi a delle persone, e due nella fattispecie”.

L’invito finale del dirigente ai suoi lavoratori è perentorio, e suona come una minaccia neanche tanto velata: “Nello spirito aziendalistico di chi comunque ci dà da mangiare a fine mese, questa è l’osservanza e la cautela che dovete avere…. E comportatevi di conseguenza perché una volta che si entra in un filmato de Le Iene diventa difficile uscirne in maniera dignitosa”.

Per il gruppo campano M5S, che ha diffuso l’audio, viene così svelato “il timore che sia fatta luce su delibere recenti di nomine di manager e dirigenti sanitari senza alcuna procedura di trasparenza”. “Il vocale conferma come la sanità in Campania sia gestita attraverso squallidi personaggi senza scrupoli né competenze, che si prestano ad essere le pedine di un gioco malato nelle mani di un unico manipolatore, il governatore Vincenzo De Luca”.

Nell’ultimo servizio di Gaetano Pecoraro andato in onda, vi avevamo già raccontato come, secondo un ex subcommissario del ministero della Salute sentito al telefono, “i direttori generali avrebbero avuto l’ordine dal presidente della Regione Vincenzo De Luca di non colloquiare con la struttura commissariale”. 

Bocche cucite, insomma, su irregolarità e inadempienze che abbiamo denunciato in tutti i nostri servizi. Ma ora questo audio messaggio sembra voler alzare ulteriormente il muro dell’omertà, seminando il panico tra i dipendenti propensi a raccontare le magagne di questa sanità.

Con Gaetano Pecoraro eravamo partiti dalla storia del chirurgo Nazario Di Cicco, umanamente distrutto, per aver denunciato 18 anni fa la malasanità nell’Asl di Caserta e in particolare nell’ospedale di Aversa. Siamo andati a parlare con il direttore di un’Asl nei cui ospedali si trovano formiche nei bagni e topi morti. Per lui la situazione non era problematica per una Paese civile.

Nel frattempo però arrivano in redazione un sacco di filmati che sembrano raccontare il contrario, tra montagne di immondizia e macchinari abbandonati. Gaetano Pecoraro decide allora di tornare nel Casertano, partendo da Sessa Aurunca: Tac troppo vecchie e inutilizzabili, sale operatorie nuove ma fuori norma e trasformate in deposito. A Santa Maria Capua Vetere? Nella sala operatoria piove. A Maddaloni entriamo in un ospedale fantasma.

Siamo andati poi a vedere le qualifiche necessarie per i dirigenti e primari, con tantissime, troppe sostituzioni “permanenti” che da 6 mesi diventano di anni. Tutto questo sfacelo sanitario vede l’Asl di Caserta in testa in Italia nella triste classifica delle morti evitabili nella sanità. 

Dopo quei servizi si era aperta una vera e propria voragine, con le testimonianze di chi aveva vissuto sulla propria pelle questo disastro, come Domenico, Laura e Antonio.

Eravamo andati a sentire il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca, che aveva rifiutato di parlarci.

Ma le Iene non si sono arrese, e hanno proseguito ad investigare e a raccogliere storie. 

Gaetano Pecoraro ci ha poi raccontato il meccanismo con cui dall'alto si arriva a far pagare tutto sulla pelle dei pazienti e a cinque ospedali da chiudere solo a Napoli.

Abbiamo incontrato Giorgio che da 30 lavora nella Asl di Napoli centro. Il suo compito è vigilare sulle condizioni degli ospedali per verificare che tutto sia in regola e idoneo per aiutare i pazienti. Ma Giorgio, intervistato da Gaetano Pecoraro non si fa vedere in volto, perché le cose che racconta potrebbero farlo licenziare.

Giorgio sostiene che la regola principale all’interno dell’azienda sia non dare fastidio. Lui con il suo lavoro potrebbe darne parecchio, e allora gli viene chiesto di non fare nulla. In cambio del silenzio riceve regolarmente lo stipendio. Se controllassimo, dice Giorgio, “l’ospedale Pellegrini, l’ospedale Loreto Mare, l’ospedale degli Incurabili, l’ospedale San Paolo, l’ospedale San Giovanni Bosco andrebbero chiusi immediatamente”.

Giorgio ci spiega come funzionerebbe il sistema. I dirigenti verrebbero nominati senza regolare concorso, ma chi viene nominato in questo modo poi non può mettersi contro a chi l’ha nominato, insomma, sarebbe ricattabile. Riassumendo, chi guadagna grazie a un sistema corrotto non ha nessun interesse a denunciarne i problemi.

La conseguenza di tutti questi silenzi? Materiale sanitario infetto lasciato nei bagni comuni, edifici pericolanti, assenza di norme antincendio e tutto quello che poi finisce sui titoli dei giornali. Insomma, a pagare il prezzo sono solo i pazienti. 

C’è davvero, come sostengono anche i Cinque Stelle campani che hanno diffuso l’audio messaggio del dirigente dell’Asl Napoli1, un “metodo De Luca”? Attendiamo la replica dello stesso governatore, che siamo come sempre disponibili a ospitare in una nostra intervista.

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