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Violenza sulle donne, Lidia: “Anche solo risentire il mio racconto in tv mi ha fatto male”

Dopo il servizio di Nina Palmieri di domenica scorsa, abbiamo chiamato la donna che è riuscita a denunciare il suo carnefice

“Rivedermi in televisione mi ha fatto effetto. Quando sento le mie stesse parole provo un dolore fortissimo”. Al telefono c'è Lidia, che abbiamo contattato dopo il servizio di Nina Palmieri andato in onda domenica 25 marzo. “Spero che sia passato il messaggio: che la mia sofferenza possa essere utile alle altre donne. Noi abbiamo bisogno di comprensione”.

Una storia di violenza, la sua, che sembra non finire mai. Dopo un vero massacro, per mano dell'uomo che avrebbe dovuto amarla, Lidia nel 2012 decide di denunciarlo. "Ha iniziato a colpirmi in testa con una enorme padella di ghisa. Mi colpiva con talmente tanta forza che non riuscivo a muovermi. Quando mi sono alzata in piedi mi ha piantato delle forbici nella schiena".

Isidoro finisce in carcere, ma, come troppo spesso accade, dopo 5 mesi è già fuori. E l'incubo ricomincia. E dopo nuove minacce e aggressioni, l'uomo torna in prigione.

Anche ora è in carcere, ma Lidia ha sempre paura. “La notte se riesco a dormire un paio d'ore è già tanto”. “Quando esco di casa mi guardo le spalle. Anche se lui è in carcere il mio cervello ormai non si fida. Vedo violenza ovunque. Se Isidoro, che ora dovrà affrontare un processo per stalking, dovesse essere assolto per me è finita”.

“Dopo il vostro servizio ho ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà. La maggior parte erano donne”, racconta. “Ma anche molti uomini mi hanno scritto. Alcuni dicevano che si vergognano di essere maschi. Gli uomini meravigliosi sono di più di quelli violenti. Io mi sono rifatta una vita”, dice orgogliosa. “Ma resta la paura, soprattutto per i miei figli”.

“La gente mi dice di tenere una pistola per difendermi. Ma io non potrei mai usarla. Anche la sera che mi ha massacrata non ho mai pensato di fargli del male fisico. Non posso nemmeno pensarci”, continua con quel tono fermo e gentile che abbiamo visto in onda. Le chiediamo come vorrebbe essere aiutata dallo Stato se Isidoro dovesse uscire dal carcere: “Se non vado in un'altra città, non penso che riuscirò più a uscire di casa. Io ho denunciato, ho fatto quello che lo Stato mi ha chiesto: ora mi deve proteggere”.

Lidia vuole aprire gli occhi a tutte le donne vittime di violenza. “Le capisco se hanno paura, ma devono denunciare altrimenti non se ne libereranno mai. Bisogna denunciare e non tornare a casa. Non bisogna cercare di affrontare questi uomini violenti da sole, nemmeno a parole. E, prima di tutto, le donne devono imparare a riconoscere la violenza subito, quando magari è ancora psicologica”.

Guarda qui sotto il servizio “Massacrata ‘per amore'” di domenica scorsa.

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