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Visite come film porno: perché nessuno ha ancora fermato quel medico

Martedì vi abbiamo fatto vedere con Giulio Golia queste visite, filmate grazie a una nostra complice. Ma Gianfranco De Lorenzis, già arrestato e sotto indagine per molestie sulle pazienti, riceve ancora nel suo ambulatorio senza perdere il vizio. L’Ordine dei medici di Parma dà la sua spiegazione sul perché può continuare a farlo

Perché Gianfranco De Lorenzis continua a fare le sue visite mediche che sembrano film porno amatoriali, con il rischio di gravi danni per la psiche delle pazienti? Continuiamo a chiedercelo dopo che martedì scorso con Giulio Golia vi abbiamo mostrato con l’aiuto di una nostra complice, nel servizio che potete vedere qui sopra, le immagini di una di queste visite del chirurgo bariatrico (che si dovrebbe occupare di far perdere peso velocemente a chi ne ha necessità di salute).

Nel 2016 il medico è stato arrestato, è rimasto per sei mesi agli arresti domiciliari ed è finito indagato per molestie sessuali sulle sue pazienti. È stato anche sospeso per un anno dalla professione. Ora è tornato intanto a visitare e non ha certo perso il vizio, come testimoniano le immagini della “visita” realizzata alla nostra complice con frasi e proposte oscene, palpeggiamenti e non solo.

Resta la domanda: perché può farlo ancora? Il dottor Pierantonio Muzzetti, presidente dell’Ordine dei medici di Parma, dà la sua spiegazione in un’intervista a Il Resto del Carlino. “L’Ordine non può procedere per legge con sospensioni cautelari, questo si può fare solo se c’è un’ordinanza di un giudice, come è successo nel 2016”, dice. “Per concludere il nostro iter servono prove oggettive, ma nessuna delle vittime ha fatto alcun esposto scritto all’Ordine”.

Il video de Le Iene sembra cambiare però qualcosa. “Se dovesse risultare prova reale, oggettiva e certa, sarà opportunamente valutata”. Insomma si potrebbe procedere a un procedimento con iter d’urgenza indipendente per la sospensione. Nel frattempo Gianfranco De Lorenzis continuerà le sue visite… Almeno finché la giustizia non concluderà il suo corso, o l’Ordine il suo iter autonomo.

Con la nostra complice è partito così: “Ti leccherei la figa, te lo darei in bocca. Poi te lo metterei dentro e ti farei venire”.

Almeno 20 donne avrebbero subito questo stesso trattamento. “Durante le visite ti fa domande sulla sfera sessuale. Chiede quanti rapporti hanno le pazienti, le posizioni e consiglia pure i tempi”, racconta una paziente.

“Chiede se godevo ad avere rapporti anali. Gli ho detto di essere vergine e il medico ha risposto che ci avrebbe pensato lui a sverginarmi”: questa sarebbe stata la conversazione con una minorenne.

Giulio Golia è andato anche direttamente da lui per chiedere conto di queste “visite”. “Lei dà per certo quello che legalmente non è stato accertato, ma non sarà accertato perché mai avvenuto”, replica De Lorenzis, stizzito e provocatorio.

I nostri filmati sembrano lasciare però pochi dubbi.

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