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Alto Adige o Sud Tirolo? L'Austria offre il doppio passaporto

Il parlamento di Vienna vuole concedere anche il passaporto austriaco ai residenti dell’Alto Adige - Sud Tirolo che parlano tedesco con l’ennesimo braccio di ferro in una terra contesa tra Italia e Austria da 100 anni. Tra chi si batte per l’indipendenza dal Belpaese, lo “stato occupante”, c’è però chi non rinuncia a 946mila euro di pensione dall’Italia. Come Eva Klotz, che Filippo Roma era andato ad incontrare 

Passaporto austriaco, oltre a quello italiano, per gli abitanti dell’Alto Adige, i “sudtirolesi” che parlano tedesco? L’Austria ci riprova, e vota un emendamento che adesso punta ad avviare colloqui con Roma e Bolzano.
L’emendamento, passato con i voti dei popolari dell’Oevp e dei parlamentari dell'ultradestra Fpoe, dovrebbe ora essere rafforzato dalla presentazione di un apposito disegno di legge.

La questione dell’appartenenza dell’area si trascina da esattamente 100 anni, da quando dopo la fine della prima guerra mondiale l’Italia, vittoriosa, si attribuisce con il trattato di Saint Germain il territorio dell’Alto Adige, prima austriaco e di lingua prevalentemente tedesca.

Come si verifica il presupposto della conoscenza della lingua, necessario per l’eventuale concessione della doppia cittadinanza? A oggi si può chiedere di ottenere la qualifica di sudtirolese di lingua tedesca o ladina con una semplice autodichiarazione. Una qualifica che però teoricamente potrebbe anche essere acquisita da un cittadino del sud italia che dimostri una piena conoscenza del tedesco o del ladino. Certamente un bel vantaggio perché stando al principio della “proporzionale etnica” nella provincia di Bolzano al gruppo linguistico tedesco spettano il 70% dei posti pubblici.

Sarà forse soddisfatta di questa nuova iniziativa austriaca la “pasionaria” di questo irredentismo, Eva Klotz, che da decenni porta avanti la battaglia per la secessione dell’Alto Adige e la sua annessione all’Austria, al grido di “L’Italia è uno stato occupante”.

Condannata nel 2018 dal tribunale di Bolzano per vilipendio alla bandiera italiana, la Klotz ha una storia familiare “ingombrante”. Il padre, Georg Klotz, è stato infatti un indipendentista e terrorista sudtirolese, noto come “il martellatore della val Passiria”, che si è macchiato di numerosi attentati dinamitardi il nome della libertà dall’Italia.

Fondatrice del partito Sud-Tiroler Freiheit, Eva Klotz ha proposto nel 2014 una consultazione referendaria. Il quesito era semplice e diretto: volete essere annessi al Tirolo austriaco? Un plebiscito per il sì, che raggiunse il 92%.

Se Eva Klotz, da un lato, considera l’Italia un paese occupante, dall’altro non ne disdegna però i soldi, come le ha fatto notare Filippo Roma nel servizio del 2017 che potete rivedere qui sotto.

La Iena è andata a sentire quei politici nazionali e regionali che hanno intascato un ricchissimo vitalizio una volta andati in pensione. Tra questi c’è la pasionaria dell’indipendenza dall’Italia.

Ben 946mila euro per lei, e anche tutti insieme, e non mese per mese come per i normali pensionati del Belpaese. Una bella contraddizione per chi non ha mai fatto mistero del proprio odio verso l’Italia.

“Non è che lei fa l’indipendentista col culo degli altri?”, le dice provocatoriamente Filippo Roma. E lei con una risata risponde: “Lei lavori prima come ho fatto io per 31 anni come consigliera regionale”.

“Il cuore è tirolese ma il portafoglio è tricolore”, sintetizza tra le risate di Eva Klotz la Iena.

Guarda qui sotto il servizio di Filippo Roma con l’incontro con l’indipendentista Eva Klotz.

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