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Asilo degli orrori, condannata la maestra Giovanna | VIDEO

È stata condannata in primo grado a un anno e 10 mesi la maestra Giovanna accusata di maltrattamenti aggravati in un asilo vicino a Roma. Noi de Le Iene ci siamo occupati da subito di questo caso con Veronica Ruggeri. Oggi a Iene.it una mamma racconta il dramma vissuto da suo figlio

“Dopo tre anni, mio figlio ancora non ha superato quel dramma. Oggi finalmente quella maestra è stata condannata per maltrattamenti aggravati”. Lo dice a Iene.it una mamma dell’asilo degli orrori vicino a Roma di cui vi abbiamo parlato già nel febbraio 2018 nel servizio di Veronica Ruggeri che potete vedere qui sopra raccogliendo le testimonianze dei bambini che avrebbero subìto botte e sberle.

La maestra Giovanna è stata condannata a un anno e 10 mesi in primo grado. “Non sembra, ma è il massimo della pena per maltrattamenti aggravati” dice Grazia, una delle mamme che ha vissuto in prima persona questo choc. Gli avvocati della maestra avevano chiesto di derubricare il reato come abuso di metodo correttivo, ma la richiesta è stata respinta.  

“Provaci che ti faccio girare la testa al contrario, ti do uno schiaffo che ti faccio cadere tutti i denti”: è una delle frasi che la maestra urlava contro i suoi bambini. Sono state tutte registrate dalle telecamere dei carabinieri installate in quell’asilo dopo la prima denuncia.

“Mio figlio è stato il primo a raccontare quello che accadeva. Non abbiamo mai minimizzato o sottovalutato le sue parole perché ci siamo accorti che il suo racconto coincideva con quello degli altri compagni”, dice Grazia. I bambini non vogliono più andare all’asilo. Iniziano a farsi la pipì addosso, la notte si svegliano in preda agli incubi e compaiono lividi sospetti sui loro corpi. I genitori ne parlano con i carabinieri che vogliono vederci chiaro. È il 5 dicembre 2016, installano le telecamere che registrano tutto.

Qualche giorno dopo i bimbi sono soli in classe, entra la maestra Giovanna che prende per i capelli una bambina e la spintona. Poco dopo è il turno di un’altra bimba in piedi sulla sedia: la strattona e la butta per terra. Il giorno dopo due piccoli si rincorrono per la classe: la maestra ne prende uno e lo strattona per un braccio, poi fa altrettanto con l’altro. Poco dopo distrugge una costruzione, prende una scatola di plastica e la picchia sulla testa di due bambini. Uno dei due si tocca con la mano e inizia a piangere, lei lo tira per il braccio. Nel frattempo si avventa su una bambina con i capelli lunghi: la prende per la coda e la tira via. È sempre aggressiva e anziché prendersi cura di loro li picchia.

I bambini vivono tutto questo in maniera distaccata. Per loro botte e punizioni erano una cosa normale: “Ci menava. Un giorno mi ha preso per il collo e mi ha lanciato contro il muro”, racconta uno di loro a Veronica Ruggeri. “Quando facevo qualcosa di sbagliato, mi chiudeva in uno stanzino dove c’erano topi e ragni”. 

Il caso più agghiacciante è stato con un bimbo affetto da diabete. “Dopo le botte per tenerlo buono era solita dargli caramelle. Solo che deve avere esagerato e aveva tutti i valori della glicemia sballati. Ha rischiato di farlo morire”, sostiene Grazia. Per questo era stata chiesta la condanna per tentato omicidio aggravato, poi respinta.

La prima denuncia è scattata a fine 2016, solo quattro mesi più tardi la maestra è stata arrestata. “Dopo tutto questo tempo i bambini non si sono ancora ripresi. Mio figlio è in terapia. Ha una sua vita sociale, ma appena entra a scuola si isola mettendosi negli angoli”, racconta Grazia. Come si possono evitare questi orrori negli asili? “Si parla di telecamere, ma io non sono d’accordo nonostante quello che mi è successo. Non è bello spiare la gente che lavora”. 

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