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Autostrada A24, Strada dei Parchi a rischio chiusura il traforo del Gran Sasso

Il traforo del Gran Sasso rischia di chiudere per un possibile inquinamento della falda acquifera. Nadia Toffa si era occupata di questo problema riconducibile all’Infn, l'Istituto nazionale di fisica nucleare. Con Filippo Roma invece abbiamo mappato i viadotti a rischio lungo l’autostrada A24 gestita da Strada dei Parchi

Torna al centro dell'attualità Strada dei Parchi, l’azienda che gestisce le autostrade A24 e A25 che collegano il Lazio all’Abruzzo. Ora il problema è la paventata chiusura del traforo del Gran Sasso che rischia di dividere in due l’Italia centrale. Tutta colpa del rischio di inquinare le falde acquifere del Gran Sasso, dopo uno sversamento di materiali tossici che potrebbero essere fuoriusciti dall'Infn, l'Istituto nazionale di fisica nucleare, per cui indaga la Procura di Teramo.

Un bel grattacapo per Strada dei Parchi che da una parte deve lavorare alla messa in sicurezza dei ponti autostradali come ci ha raccontato il nostro Filippo Roma e dall’altra deve monitorare questo pericolo ambientale di cui si era occupata Nadia Toffa nel novembre del 2017, che potete vedere qui sopra.

Nelle profonde viscere del Gran Sasso è stato costruito l’istituto nazionale di fisica nucleare. Proprio lì c’è una delle sorgenti d’acqua più pure d’Europa che dà da bere a più di mezzo Abruzzo. Nel 2002 c’è stato uno sversamento di sostanze tossiche proprio da quel centro. La procura di Teramo indaga sul rischio inquinamento e Autostrada dei Parchi potrebbe prendere una decisione drastica perché i laboratori sono a stretto contatto con il tunnel e il sistema di veicolazione delle acque montane.

Proprio ieri il ministero delle Infrastrutture ha incontrato Strada dei parchi e le amministrazioni coinvolte per evitare la chiusura totale del tunnel. Filippo Roma si era occupato delle condizioni dei suoi viadotti che in alcuni punti le parti in ferro si spezzano con le mani come fossero biscotti. Dietro il deterioramento dei piloni ci sarebbe un problema di manutenzione. La società ha l’obbligo di stanziare 9 milioni di euro l’anno per il mantenimento dei viadotti. Però ne spende solo un terzo di quanto dovrebbe. E sembra proprio che non sia abbastanza.

Guarda qui sotto il servizio di Filippo Roma sulla sicurezza dei viadotti.

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