> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

Blackout challenge: parla il papà di Igor, morto per la terribile sfida online

Matteo Viviani intervista il papà di Igor Maj, un adolescente che ha partecipato alla macabra sfida online e "ha perso il controllo"

“Igor si è attaccato una corda al collo e si è soffocato. Io ho pensato al suicidio, ma mi sembrava impossibile. Non capivo cosa potesse essere successo”. Il Blackout challenge è uno dei “giochi” pericolosi diventati virali in rete, soprattutto tra gli adolescenti. Matteo Viviani, nel servizio che vedrete in onda martedì 2 aprile a Le Iene, racconta di questa sfida, che consiste nel provocarsi, da soli o con l’aiuto di qualcuno, uno svenimento privandosi dell’ossigeno per qualche minuto legandosi qualcosa al collo.

Per raccontare questo terribile “gioco”, la Iena è andata a parlare con Ramon Maj, papà di Igor, che, come ci racconta, è morto proprio a causa di questo challenge. “Mentre ero a lavoro ho ricevuto una telefonata della persona che ci aiuta in casa che mi ha detto che dovevo tornare perché Igor stava molto male”. Ramon torna a casa, ma per Igor è troppo tardi.

“È sempre stato un bambino allegro, appassionato di arrampicata. A scuola andava bene, nello sport anche. Il giorno prima è stata una giornata particolarmente bella, abbiamo giocato insieme”. Ramon non può credere che suo figlio si sia ucciso, così, guardando nella cronologia dei video sul telefono di Igor, scopre che poco prima aveva visto un filmato sul Blackout challenge.

“Ha semplicemente perso il controllo”, dice alla Iena. “La cosa che mi ha stupito è sapere che questa cosa qui i ragazzini la conoscono, la fanno, mentre io ne ero assolutamente ignaro”.

“Vedendo una cazzata del genere avrei avuto almeno gli strumenti per fargli capire quanto grossa è quella cazzata, perché l’idea di fondo è che uno possa controllare il soffocamento, ma il soffocamento ti porta allo svenimento e non lo controlli più. Con questa informazione in testa Igor non l’avrebbe fatta questa cazzata”.

Insomma, se Ramon avesse saputo di quel mondo fatto di pericolosissime sfide online, ne avrebbe potuto parlare con suo figlio e forse tutto questo non sarebbe successo. Per questo ora pensa che sia importante che la gente e i genitori sappiano: “è una scelta di vita: sai che c’è un pericolo, è meglio informarlo e dire ‘guarda i rischi sono questi, puoi morire’, oppure nasconderlo e far finta che non c’è? Io penso sia meglio sapere e informare, perché i ragazzi comunque non è che vogliono morire”.

Ultime News

Vedi tutte