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Riscaldamento globale: ghiacciai già dimezzati sulle Alpi nell'ultimo secolo | VIDEO

Con temperature di 13 gradi superiori rispetto alle media del periodo, luglio è stato il mese più caldo degli ultimi 40 anni. È una conseguenza del riscaldamento globale che comporta lo scioglimento dei ghiacciai. Un problema che riguarda le nostre Alpi come la Groenlandia. Ecco cosa rischiamo (tipo mezza Italia sott’acqua) e cosa possiamo e dobbiamo fare per salvarci

Il mese di luglio è stato il più caldo degli ultimi 40 anni con temperature in alcuni casi superiori di 13 gradi rispetto alle medie del periodo mentre le conseguenze del continuo surriscaldamento della Terra le vediamo anche sulle Alpi. Sulla cima del Monte Bianco, a 4.800 metri, si è raggiunta la temperatura massima di 10 gradi. E le previsioni per il futuro dei nostri monti sono davvero pessime: “I ghiacciai delle Alpi hanno perso il 50% della loro superficie nell’ultimo secolo ed entro i prossimi 20-30 anni, diciamo entro il 2.050, potrebbero scomparire sotto i 3.500 metri”, ripete oggi Renato Colucci, glaciologo del Cnr, Consiglio Nazionale delle Ricerche

I ghiacciai sono del resto a rischio ovunque: nell’ultimo mese in Groenlandia si sono riversati in mare 10 miliardi di tonnellate di acqua a causa del loro scioglimento dei ghiacciai. È la testimonianza che ci arriva dall’Istituto Meteorologico Danese, come potete vedere nel video qui sopra. “Ai tassi attuali di fusione, la sola Groenlandia contribuirà a un aumento del livello marino tra 5 e 30 centimetri”, spiega Renato Colucci, glaciologo del Cnr. “E lo scongelamento del permafrost, il terreno ghiacciato delle steppe, libererebbe enormi quantità di metano, il gas serra con l'effetto maggiore".

Il surriscaldamento terrestre è un problema che da sempre sta a cuore a Le Iene. In fondo all’articolo vi riproponiamo il servizio di Nadia Toffa in cui Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate, ci aveva già avvertito nell’ottobre scorso di questi rischi: “Le Alpi hanno sempre avuto un gran numero di ghiacciai: scompariranno tutti quelli sotto i 3.600 metri. Per farla semplice, i posti dove io andavo a sciare da piccolo non ci saranno più e non ci potrò portare i miei figli”.

Di chi è la colpa di tutto questo? Dell’uomo: se continueremo a emettere così tanti gas serra nell’aria, anche l’Italia dovrà fare drammaticamente i conti con l’innalzamento dei mari. “Il Mediterraneo potrebbe crescere anche di un metro portando all’inondazione di vaste aree della costa”, sostiene Molteni. “La Puglia rischia di essere spezzata in due dalle acque. Lo stesso toccherebbe a Roma, alla Toscana e alla Pianura Padana da Rimini a Milano compresa Venezia”. Non solo: “Nei prossimi anni ci aspettiamo 150 milioni di migranti climatici, che dovranno spostarsi dalle loro terre perché queste non esisteranno più”.

Dei pericoli del riscaldamento globale e di cosa si può fare per combatterlo vi abbiamo parlato quest’anno con il servizio di Nadia Toffa che trovate qui sotto.

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