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Cancello, cortile e autorizzazioni: l'assessore Catania è Giusto? | VIDEO

Il cancello chiuso sotto casa dell’assessore alla Mobilità di Palermo è autorizzato o no? Giusto Catania sostiene di avere tutte le autorizzazioni, ma dopo l’intervento di Antonino Monteleone è stato riaperto. Quando verrà invece rimosso?

A gennaio 2019 la Polizia Locale di Palermo ha accertato che in prossimità del varco al Cortile degli schiavi (che è bene precisare essere pubblico e quindi accessibile a tutti), è stato posizionato un cancello in ferro chiuso con serratura.

Come se non bastasse, nel condominio che ha installato il cancello abita un assessore del Comune: Giusto Catania, con delega alla mobilità. “Questo cancello è autorizzato tant’è che ho preso l’autorizzazione dal Comune e l’ho consegnata ai vigili urbani”, spiega Catania. Ma un dubbio ci rimane: chi e per quale motivo ha autorizzato la chiusura di questo accesso?

C’è una concessione edilizia per l’utilizzo di questo cancello”, spiega l’assessore Catania. Prima di andare a parlare con chi avrebbe firmato questo atto, ci facciamo dare dallo stesso assessore le carte che secondo lui avrebbero autorizzato la chiusura del vicolo dove abita. “Non ce n’è una, ma ben due di autorizzazioni”, sostiene. Negli atti però c’è scritto che “l’ufficio della Città Storica, non ha autorizzato né concesso l’uso del Cortile degli Schiavi come si evince dagli elaborati di progetto che non riportano alcun cancello”. L’assessore ci lascia con una promessa: “Qualora fosse considerato irregolare quel cancello, il condominio provvederà a smontarlo”.

Solo dopo un attento studio delle autorizzazioni possiamo concludere che riguardano la sola ristrutturazione dello stabile dove vive l’assessore Giusto. Ma non si parla in alcun modo di chiudere l’accesso al cortile pubblico con un cancello. È vero che nei disegni compare il cancello, ma non ha valore di autorizzazione perché per chiudere una strada pubblica serve un’ordinanza del sindaco.

Al primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando riusciamo a strappare una promessa: “Chiederò al responsabile della Città storica se questo cancello può essere tolto con un provvedimento”.  Ma questa vicenda è nota già dal maggio scorso, quando è uscito un articolo di giornale. È seguita poi un’interrogazione del consigliere comunale della Lega Igor Gelarda per capire che cosa ci fosse di vero in questa vicenda. Il sindaco che aveva 30 giorni di tempo per rispondere non l’ha mai fatto.

Quel cancello aperto può stare, chiuso a chiave no”, sostiene l’architetto Giovanni Franzitta, che ha curato la direzione dei lavori di ristrutturazione dello stabile. Con lui andiamo dalla persona giusta che può rispondere alle nostre domande perché ha firmato le carte: “Questo cancello noi non l’abbiamo autorizzato. Se lo fosse stato avremmo autorizzato anche una concessione di area pubblica che non c’è negli atti…”, dice l’architetto Roberto Termini. “L’assessore Catania dice quello che vuole. Quel cancello va rimosso”. Non solo, sembra che mesi fa sia stato avvisato anche l’ufficio preposto al controllo del territorio. Quello che in pratica dovrebbe obbligare la rimozione del cancello che non è avvenuta.

“Ho incaricato il segretario generale di provvedere a far adottare i provvedimenti di legge. Verificherà se qualche funzionario o politico ha commesso degli errori. Se qualcuno chiuderà un occhio, pagherà”, aggiunge il sindaco Orlando. Intanto il cancello è stato aperto a tutti, ma non rimosso. La domanda che sorge spontanea è un’altra: Giusto come fa a fare l’assessore di Palermo, se non sa che il cancello sotto casa sua è abusivo?

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