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Cannabis light: polizia nel negozio Mr Nice del cantante Grido | VIDEO

Blitz della polizia da “Mr Nice”, il negozio di prodotti a base di cannabis light, aperto dal cantante Grido, Luca Paolo Aleotti, fratello del celebre rapper J-Ax. Della marijuana legale vi abbiamo parlato con Matteo Viviani nel servizio che trovate qui sopra

Due ufficiali di polizia si sono palesati al negozio Mr Nice, di Grido, in via Bertini a Milano. Hanno acquistato un po’ di grammi di erba, circa 6, tra cui una bustina di “Maria Salvador”, qualità che prende il nome da uno dei tormentoni di J-Ax. 

Sui campioni sono state effettuate delle analisi per capire se il marchio “Legal Weed” fosse veritiero o meno. L’esito? negativo. Il quantitativo di Thc era al di sotto del limite consentito dalla legge, pari allo 0,5%. 

Tutto perfettamente in regola: “Le forze dell’ordine si sono comportate con la massima correttezza” racconta Grido a Il Giorno. “Tutto si è risolto in poche ore, visto che le analisi hanno accertato che i prodotti sono legali e autorizzati alla vendita”.

La marijuana è stata quindi subito restituita: “Siamo felici che si sia tutto risolto in breve tempo e senza danni per l’esercente e amico Grido come per i nostri prodotti” ha commentato Giovanni Rossi, ceo di Legal Weed. “La nostra gamma prodotti è sviluppata da una selezione di piante provenienti dalle coltivazioni indoor e outdoor di cannabis biologica, ovvero cresciute senza uso di pesticidi, diserbanti, fertilizzanti, inquinanti e contenuti chimici” specifica. 

Non è la prima volta che la polizia controlla i negozi di rivendita della cosiddetta cannabis light per verificare se i prodotti in vetrina rispettino effettivamente i limiti imposti dalla legge. Il blitz della polizia era toccato anche a Luca Marola, cofondatore di EasyJoint, azienda leader nel settore della marijuana legale a Mantova. “Siamo stati accusati di incitamento e istigazione a un uso illegale della cannabis rischiando così la chiusura temporanea del negozio”, ci aveva spiegato Marola. Tutto era cominciato da un controllo da parte delle forze dell’ordine che avevano fotografato cartine e grinder accanto all’espositore di cannabis light. “Ho detto che avrei fatto ricorso al Tar chiedendo un risarcimento economico per ogni giorno di chiusura” spiega Marola a Iene.it, “e in meno di una settimana abbiamo ricevuto risposta dalla Questura”. E così EasyJoint vince il ricorso

E proprio con Matteo Viviani avevamo conosciuto Luca Marola ed eravamo stati nel sito di produzione della sua EasyJoint: “Abbiamo fatto nascere noi questo mercato, ma prima abbiamo studiato le leggi. La nostra è una battaglia legale oltre ad essere commerciale, così da poter avere una legge più chiara sulla materia”.

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