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Uccise i 2 figli a Rebibbia: sarà assolta? Le Iene e le mamme in carcere con i bimbi

Si profila l’assoluzione per Alice Sebesta, la mamma di 33 anni che ha ucciso i figli nel carcere di Rebibbia, perché incapace di intendere in quel momento. Il duplice omicidio di un anno fa ha riacceso il dibattito sui bambini che vivono nelle carceri con le madri. Con Veronica Ruggeri abbiamo intervistato alcune di queste mamme

Ha ucciso i suoi due figli nel carcere di Rebibbia. Per Alice Sebesta si profila l’assoluzione che potrebbe arrivare con l’udienza del 24 settembre.

Dopo che Alice Sebesta, 33 anni, è stata dichiarata capace di volere ma non di intendere, per lei si profila l’assoluzione che potrebbe arrivare con l’udienza di martedì prossimo. Il 18 settembre di un anno fa ha scaraventato giù dalle scale della sezione nido i suoi due figli. Tre settimane prima era entrata nel carcere di Rebibbia per scontare una pena per concorso in detenzione di stupefacenti.

Il più piccolo Fatih, appena 6 mesi, muore sul colpo. Lo stesso destino toccherà anche al fratellino Divine, dopo aver lottato per 24 ore tra la vita e la morte. La madre è stata sottoposta a due perizie psichiatriche: nella prima era stata ritenuta capace di intendere e volere, mentre nella seconda capace di volere ma non di intendere.

I miei bambini sono liberi, sono in paradiso”, aveva detto nelle ore successive alla tragedia. Per la prima volta in Italia una mamma detenuta ha ucciso i suoi due figli in carcere. Per questo la vicenda ha riacceso la discussione sui bambini ospitati assieme alle madri.

Come vivono davvero mamme e bambini in carcere? Per raccontarvelo noi de Le Iene con Veronica Ruggeri siamo entrati in una delle strutture che lo consentono, come potete vedere nel servizio qui sopra.

Siamo stati nell’Icam di Milano. Con Veronica Ruggeri abbiamo intervistato alcune mamme che qui condividono la reclusione con i figli. Nell’Istituto a custodia attenuata per detenute madri vivono dieci bambini piccoli, da 0 a 6 anni, alcuni dei quali non capiscono neanche di essere in carcere. Abbiamo parlato con quelle mamme, per capire cosa le ha spinte a questa scelta. Abbiamo conosciuto Vanya, ragazza bosniaca di 22 anni, che è dentro con le sue figlie di tre e due anni. “La piccolina non ha ancora capito, ma quella di tre anni e mezzo è consapevole di essere rinchiusa: dà i calci alla porta”, racconta. “Non è giusto che stia con me in carcere, ma non è giusto nemmeno che resti fuori senza di me”.

Guarda qui sotto il servizio di Veronica Ruggeri. 

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