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Cellulari lenti, il Tar conferma la multa per l'obsolescenza programmata

Confermate le multe alle aziende che programmerebbero i loro smartphone in modo che “scadano” dopo una certa data, costringendo così i consumatori ad acquistarne uno nuovo. Alice Martinelli si è occupata in ottobre di questo fenomeno

Il Tar del Lazio conferma i 15 milioni di multa a chi ha prodotto dei telefoni “con la data di scadenza”.

Si chiama obsolescenza programmata e fa sì che il cellulare oltre una certa data smetta di funzionare correttamente costringendo il proprietario a cambiarlo.

Non è un problema comune a tutti gli smartphone ma interessa solo alcuni modelli. Il “programma di scadenza” interverrebbe attraverso gli aggiornamenti di software. In pratica: il proprietario riceve la richiesta insistente di aggiornare il sistema operativo, quando alla fine accetta si ritroverebbe con un aggiornamento che il suo telefono non è in grado di gestire. Il cellulare rallenta, la batteria riduce la sua durata, le app si impallano e alla fine l’unica cosa da fare è buttare lo smartphone e comprarne uno nuovo.

Le aziende multate dall’antitrust avevano fatto richiesta di sospensione cautelare del provvedimento ma il Tar del Lazio l’ha respinta. La multa resta perché secondo il Tar “hanno realizzato pratiche commerciali scorrette in violazione degli artt. 20, 21, 22 e 24 del codice del consumo“. La legge italiana che tutela i diritti dei consumatori.

La Iena Alice Martinelli ha realizzato un servizio sull’obsolescenza programmata dove spiega il problema e mostra cosa fare per difendersi.

Guarda il servizio di Alice Martinelli. 

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