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Omicidio Vannini: “Fu il carabiniere a dire a Ciontoli di prendersi la colpa. Mi disse: a sparare fu il figlio” | VIDEO

Davide Vannicola, amico di lunga data dell'ex comandante dei carabinieri di Ladispoli, Roberto Izzo, racconta a Giulio Golia le confidenze che gli avrebbe fatto l'amico dopo l’omicidio di Marco Vannini. Confidenze clamorose, che se confermate indicherebbero in Federico Ciontoli l'uomo che sparò al giovane 

"L'ex comandante dei carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo sapeva che a sparare a Marco Vannini era stato il figlio di Antonio Ciontoli, Federico. E fu lui a suggerire al padre di prendersi la colpa".

A svelare questo dettaglio clamoroso è Davide Vannicola, un amico di lunga data di Izzo, a Giulio Golia e a Francesca Di Stefano in un'intervista esclusiva.

Vannicola riferisce a Golia quello che gli aveva confidato proprio l'ex comandante dei carabinieri in seguito all'omicidio di Marco Vannini, per cui è stato condannato in secondo grado a cinque anni di carcere Antonio Ciontoli. Quella con il carabiniere è un’'"amicizia storica", come la definisce lo stesso Vannicola. Si conoscevano dal 2005. E Vannicola aveva conosciuto Antonio Ciontoli qualche mese prima della morte del giovane. "Ciontoli era venuto nel mio negozio portato da Izzo, gli ho fatto una borsa su misura con la fondina per la pistola". E secondo quanto riferisce Vannicola, l'amicizia fra Izzo e Ciontoli risalirebbe a un anno prima dell'omicidio.

"Izzo mi ha detto che la prima persona che Ciontoli ha chiamato [dopo lo sparo a Marco Vannini, ndr.] è stato lui", riferisce Vannicola a Golia. E prima di chiamare l'ambulanza. Il 118 viene chiamato la prima volta alle 23.41 da Federico, il figlio di Antonio Ciontoli, telefonata poi chiusa dalla mamma. La seconda volta a chiamare i soccorsi è Antonio Ciontoli, che parla di un pettine che avrebbe bucato il ragazzo; sono le 00.06. L'ambulanza arriva 17 minuti dopo. E l'ex comandante dei carabinieri avrebbe riferito a Vannicola che Antonio Ciontoli gli ha fatto un resoconto: "il genero era nella vasca, era partito un colpo, non a lui ma a un familiare", dice l'amico a Golia.

E Izzo avrebbe risposto così a Ciontoli, così come riportato a Vannicola: "Aspetta, ti richiamo fra un pochino, fammi pensare". E poi avrebbe riattaccato. La telefonata non risulta agli atti, mentre risulta quella di Ciontoli all'ex comandante partita all'1.18, quando erano già in ospedale. Vannicola riferisce a Golia di aver chiesto al carabiniere: "Quando sei arrivato in ospedale non hai chiesto come fosse successo e perché i familiari non erano in ospedale con Ciontoli?". E il carabiniere gli avrebbe risposto: "Che ti devo dì. Sicuramente stanno a pulì casa".E quando i Ciontoli sono andati in caserma, sarebbe stato proprio l'ex comandante Izzo a suggerire al padre Antonio di prendersi le colpe. 

A Vannicola avrebbe detto: "Gli ho consigliato di prendersi la colpa perché dato che faceva parte dei servizi segreti, sicuramente non gli avrebbe precluso più di tanto, mentre il figlio è un ragazzo giovane...".

Così Giulio Golia chiede a Vannicola: "Izzo sapeva che a sparare a Vannini era stato Federico?". "Sicuramente sì", risponde l'amico del carabiniere. 

Guarda qui sotto lo speciale sull'omicidio di Marco Vannini.

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