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Addio Giovanni, senzatetto orgoglioso che aspettava la pensione | VIDEO

Raccoglieva la spazzatura per i parchi di Como in cambio di qualche spicciolo. È morto Giovanni, il senzatetto di Como che abbiamo provato ad aiutare con Matteo Viviani e che voleva solo restare libero

Il mio sogno? Un tetto. E aspetto i 69 anni per avere la mia pensione”. Così ci aveva detto Giovanni, il senzatetto di Como appena scomparso. È morto con questo sogno passando per strada l’ultimo periodo della sua vita. Lo abbiamo conosciuto con Matteo Viviani, quando raccoglieva i sacchetti della spazzatura in cambio di qualche spicciolo, come potete vedere nel video qui sopra.

Giovanni era originario di Foggia. Dopo 19 anni di matrimonio divorzia e perde i contatti anche con i tre figli. Lo incontriamo nel 2014 Matteo Viviani, dorme sotto a una coperta gialla. Arrivati in piazza Duomo, lo troviamo al coperto di un porticato. Sono le 3.40 della mattina, aspettiamo che si svegli per conoscerlo. Due ore più tardi, apre gli occhi. Si accende una sigaretta e piega le sue coperte, prima di incamminarsi. Inizia il suo impegno: svuotare i cestini del parco poco distante non prima di aver recuperato i sacchetti puliti dagli spazzini. Finito qua, si sposta al mercato coperto dove inizia a spazzare.

Al mercato, nei negozi e per strada tutti ci raccontano di Giovanni. Lo descrivevano come persona puntuale che non chiedeva elemosine: lui voleva solo lavorare e rendersi utile. Così c’è gli dà un piatto di pasta, chi un vestito e chi in cambio di un aiuto gli allunga qualche spicciolo. La cosa più preziosa che Giovanni si è guadagnato è l’affetto delle persone.

Quando gli chiediamo di scambiare due parole con noi ci dice: “Volentieri, ma ho sempre da fare qui da mattina a sera”. Ci racconta che ha iniziato a lavorare a 15 anni: “Mettevo insieme i pezzi dei televisori”, poi la ditta va in fallimento. Inizia il valzer tra cooperative, aziende e lavoretti qua e là fino a ritrovarsi per strada. “Io aiuto tutti, in cambio di quei 20/30 euro passo il tempo. Ho lavorato una vita versando tutti i contributi: aspetto la pensione che arriverà a 69 anni”.

Dopo il nostro primo servizio si è messa in moto una gara di solidarietà per dare una mano a Giovanni. La vigilia di Natale del 2014 arriva la notizia che attendeva da anni: una casa tutta per lui. A donargliela sono i City Angels di Como. C’eravamo anche noi per ricordare questo momento: il primo ingresso nella sua nuova vita nel calore di un appartamento.

Salutiamo Giovanni in lacrime dalla felicità, ma tutto questo dura poco. Abituato alla libertà e all’indipendenza della strada rinuncia al monolocale per dormire sotto il porticato del Duomo di Como. Qui è morto qualche giorno fa aspettando una nuova vita

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