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News | di Alessandra Carati |

“È bellissimo, fa spavento”. Daniele Nardi tenta la scalata allo sperone Mummery, mai riuscita prima

Lo scalatore è sul Nanga Parbat, 8.126 metri, in Pakistan. Davanti a un'impresa da cui nessuno è mai tornato indietro: scalare il Mummery, uno sperone di ghiaccio di mille metri. A Le Iene racconterà in esclusiva il suo tentativo di realizzare un sogno


Daniele Nardi sta guidando una spedizione alla vetta del Nanga Parbat, 8.126 metri di roccia e ghiaccio per la nona montagna più alta della Terra, in Pakistan, la stessa che Brad Pitt cerca di scalare nel film Sette anni in Tibet. O meglio, sta guidando una spedizione alla vetta del Nanga Parbat attraverso il Mummery, uno sperone verticale alto più di mille metri, che dalla base del ghiacciaio sale dritto fino alla cima: nella foto sotto potete vedere tracciato in rosso il suo percorso. È la via più diretta, la più elegante, peccato che finora chiunque ci abbia provato non è mai tornato indietro.

Per Daniele, al suo quinto tentativo invernale sul Mummery, è il sogno di una vita. Le ascese invernali significano doppia fatica, doppia difficoltà ad acclimatarsi, temperature che solo al campo base vanno da zero a meno venti gradi e in alta quota possono arrivare anche a meno sessanta e oltre. In pratica tra tosse, nausea, diarrea e raffreddamenti di ogni tipo si sta sempre male, mentre il corpo è impegnato a compiere lo sforzo disumano di scalare la montagna.

In spedizione Daniele si è portato Tom Ballard, uno scalatore giovane e fortissimo (qui sotto, in foto, courtesy of Tom Ballard), uno dei migliori al mondo sulle arrampicate, uno che ha salito le sei grandi pareti nord delle Alpi in solitaria invernale in un’unica stagione. Un primato destinato a pochissimi.

Con loro ci sono anche Karim Hayat e Rahmat Ullah Baig, due alpinisti pakistani di grande esperienza, abituati a vivere a quote alte. “Non sono portatori o sherpa”, ha specificato Daniele, “sono membri effettivi della spedizione che partecipano come alpinisti e si spartiscono il lavoro con me e Tom”. Daniele li ha riforniti di materiali tecnici, costosi e difficili da reperire in Pakistan, così che Karim e Rahmat possano fare le cose al meglio. “È la loro montagna, è giusto che abbiano l’occasione di scalarla come facciamo noi europei”.

In questa foto potete vedere i quattro scalatori a cena, prima di partire per il campo base. Da sinistra: Rahmat Ullah Baig, Daniele Nardi, Karim Hayat e Tom Ballard. 

Per ora le cose stanno filando lisce, in una settimana scarsa i quattro, dandosi il cambio, sono riusciti a montare campo 1 a 4.700 metri e a portare lì diverso materiale: cibo, corde, fornelletti, sacchi a pelo, pentole. Il giorno dopo, sono arrivati a campo 2 a 5.200 metri.

Con l’ultimo affondo hanno raggiunto anche campo 3, proprio sotto lo sperone Mummery, a 5.700 metri (sotto in rosso, nell'immagine da Google Earth e in verde la cima). Le condizioni della conca in cui avrebbero dovuto montare campo 3 sono spaventose, esposte a seracchi che possono crollare da un momento all’altro e a valanghe. Alla fine hanno deciso che la cosa più sicura era montare la tenda dentro un crepaccio. E così hanno fatto.

Quando hanno alzato la testa hanno visto lo sperone Mummery in tutta la sua grandezza. “È bellissimo, fa spavento”, ha detto Daniele.

Ora non resta che scalarlo.

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