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Il decreto Genova e i fanghi tossici legalizzati in agricoltura | VIDEO

Il decreto Genova contiene un articolo che consente l’utilizzo di fanghi tossici in agricoltura. Filippo Roma è andato a parlare con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa

Fanghi e sostanze tossiche in agricoltura? È una conseguenza del decreto Genova per la ricostruzione del ponte Morandi. Il governo Conte ci ha inserito un codicillo che c’entra poco con l’emergenza. Così Filippo Roma ha chiesto spiegazioni al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Risponde alle esigenze di chi produce fanghi”, sostiene Franco Ferroni, responsabile delle politiche agricole del Wwf. Gli scarichi partono da case e industrie finiscono negli impianti di depurazione per finire nei fiumi. Quello che rimane di questo processo sono fanghi contenente talvolta anche sostanze inquinanti che devono essere smaltiti in discarica oppure sparsi sui terreni agricoli come fertilizzanti.

“E’ molto più costoso smaltire questi fanghi nelle discariche che nei campi agricoli”, dice Ferroni. Utilizzarli in agricoltura è legale. Lo consente una legge che recepisce una direttiva europea “basta che non contengono sostanze tossiche e nocive per il terreno, l’uomo e l’ambiente”. Ma, non essendoci specificati tutti gli inquinanti, la legge viene lasciata all’interpretazione.

Nell’articolo 41 del decreto Genova sono contenute delle specifiche sull’utilizzo dei fanghi da usare in agricoltura. Sono ammesse sostanze come gli idrocarburi, l’arsenico, il toluene, il cromo esavalente. Come se non bastasse i limiti fissati dal governo sono più alti di quelli indicati dalla Cassazione.

Filippo Roma è andato a parlarne con Sergio Costa, ministro dell’Ambiente: “Abbiamo costituito un gruppo di lavoro per cambiare la norma. L’articolo 41 va rivisitato immediatamente”. 

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