Decreto Salvini: Biagio Conte e 1.000 migranti e italiani in sciopero della fame
Fratel Biagio Conte e gli oltre 1000 migranti e italiani ospitati dalla sua “Missione Speranza e Carità” di Palermo stanno facendo lo sciopero della fame affinché uno di loro, Paul, non rientri in Ghana. Il migrante, da 17 anni in Italia, rischia di dover tornare nel paese di origine per effetto del decreto Salvini. Con Nina Palmieri abbiamo conosciuto Fratel Biagio e la sua missione
Lo sciopero della fame di Biagio Conte, oggi diventa anche dei 1100 ospiti della “Missione Speranza e Carità” di Palermo. Sono tutti uniti con Paul, il migrante che da 10 anni vive nella struttura creata da fratel Biagio, per tutti il San Francesco della Sicilia. Nina Palmieri ci ha raccontato la sua incredibile missione vissuta da uomo laico.
Lui vive per gli ultimi e per cambiare le cose spesso ricorre al digiuno. Come quello intrapreso da un paio di settimane per cui in tanti si stanno mobilitando. Per effetto del decreto Salvini, il migrante è stato espulso e a breve potrebbe essere rimpatriato in Ghana. Un destino che potrebbe toccare altre 300 persone ospitate nella struttura. Fratel Biagio si trova per strada, a Brancaccio, in provincia di Palermo, nel punto in cui è stato ucciso don Pino Puglisi. Da qualche giorno al digiuno ha aggiunto le catene. Si è incatenato dicendosi disposto a morire.
“L’accoglienza è valore, sani principi. È umanesimo e diritti umani”, dice Biagio, in sciopero della fame da due settimane, nel video che potete vedere qui sopra. Paul ora si trova nella struttura di Palermo. A causa del decreto Salvini, che ha ridotto i permessi umani a lui basta non avere un lavoro e il permesso di soggiorno scaduto per rischiare di tornare nel suo paese di origine.
Biagio Conte aveva lasciato la sua famiglia per seguire la sua vocazione e aiutare gli altri. Si è spogliato di tutto quello che aveva per andare a vivere come povero tra i poveri con i clochard della stazione centrale di Palermo. È riuscito ad aprire tre comunità dove tutti si sentono parte della stessa grande famiglia. Tutto questo fratel Biagio l’ha costruito con forme di disobbedienza civile anche estreme, come lo sciopero della fame. Così 25 anni fa è riuscito a ottenere il suo primo spazio al coperto per i poveri della città.
Biagio ha digiunato tante volte, ha occupato locali, lavorando senza sosta. Oggi le sue missioni accolgono più di 1000 persone: ex detenuti, prostitute, migranti. Atei, credenti, padri separati. “Credo che bisogna dare a tutti la sicurezza di una casa e di un lavoro”, ha detto Biagio alla nostra Nina. In quei giorni quando l’abbiamo conosciuto stava facendo un nuovo sciopero della fame. Anche il presidente Mattarella gli aveva scritto per farlo desistere. Dopo 9 giorni di digiuno, lo ha interrotto.
Invece oggi lo sciopero si allarga a tutti gli oltre mille ospitati nella sua struttura. “Lui è fontaniere, ci ha dato l’acqua per mangiare e lavarci”. Così Antonio Fulco, un volontario di fratel Biagio, descrive Paul. “Ha aiutato gli ammalati nelle situazioni più incredibili. E’ una persona che merita di andare via dall’Italia, quando invece la migliora? Tutto questo è assurdo”.
In tantissimi in questi giorni hanno portato la loro solidarietà a fratel Biagio e a Paul. Tra loro ci sono il mezzofondista Rachid Berradi, impegnato nel sociale per portare lo sport nelle periferie di Palermo, ma anche Claudia Koll, attrice e fondatrice dell'associazione onlus 'Le opere del padre'.
“Ogni uomo è nostro fratello. Non si fa diversità”, dice Biagio. “Siamo tutti stranieri in terra straniera. Nessuno è titolare di un metro quadrato della terra. Anche se tutti ci sentiamo padroni di questa terra”.
Guarda qui sotto il servizio completo di Nina Palmieri sulla missione di Fratel Biagio.