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News | di Simone Carcano |

Decreto sicurezza bis: Salvini taglia i fondi ai migranti. Accademia dell'integrazione a rischio

Una delle conseguenze del decreto sicurezza bis voluto dal vicepremier Matteo Salvini è il taglio dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti. Molte strutture rischiano di chiudere o dover ridimensionare le loro attività se i comuni non riuscissero a trovare i fondi necessari, come il centro di accoglienza straordinaria di Bergamo di cui ci ha raccontato il nostro Giulio Golia

Meno fondi per l’accoglienza e molte strutture che ospitano migranti a rischio. È questa una delle prime conseguenze del decreto sicurezza bis fortemente voluto dal vicepremier Matteo Salvini. Con Giulio Golia siamo stati nel Centro di Accoglienza Straordinaria per richiedenti asilo di Bergamo, come potete vedere nel servizio qui sopra, un’eccellenza italiana creata dalla Caritas e dallo stesso Comune, le cui attività rischiano di dover essere ridimensionate per mancanza di fondi.

“Il Governo ha tagliato i bandi e i fondi destinati alle strutture con più di 50 ospiti”, spiegano dal comune di Bergamo. “Lo Stato coprirà solo una quota di 26 euro al giorno per migrante contro i 35 iniziali”. Questo comporterà necessariamente la riduzione delle attività, ma anche la qualità degli insegnamenti. Lo ricordiamo, l’Accademia per l’integrazione è una specie di campus per migranti. Con tanto di lezioni di italiano. “Un’accoglienza che non deve solo accogliere ma integrare”, dice il direttore della Caritas di Bergamo, don Roberto Trussardi.

“Per mantenere invariata la qualità degli insegnamenti abbiamo chiesto un aiuto alle aziende del territorio”, spiegano sempre dal comune di Bergamo, che ora è alla ricerca degli sponsor per proseguire quanto iniziato nel Centro di Accoglienza. Dopo il nostro servizio, l’Accademia è cresciuta sempre più. Oggi conta ben 30 migranti inseriti nel mondo del lavoro, dal giardinaggio alla ristorazione.

Questo esperimento può arrivare fino a 60 allievi. L’obiettivo finale è quello di creare un’opportunità lavorativa per tutti loro. In questi mesi sono partiti i tirocini e le assunzioni presso tre grandi aziende del territorio a cui ora è chiesta una mano come sponsor. “Con i tagli del governo riuscirebbero a provvedere solo all’ospitalità dei migranti, dovendo tagliare sulla formazione”.  

Per 20 ore alla settimana si dedicano alla pulizia del verde di Bergamo. Intervallano così momenti di lezioni al servizio alla collettività. Prima di arrivare in Accademia sono passati dai centri di accoglienza. Ci dicono che la differenza è enorme. “Lì non c’è nulla da fare”, raccontano. “Stavamo su Facebook fino alle 3 del mattino”.

Gli immigrati irregolari nel nostro Paese sono 500mila. Con il nuovo decreto diventerebbero più di 600mila nel giro di due anni. Non potranno essere rimpatriati e, non potendo avere contratti di lavoro regolari, non avranno possibilità di integrazione e finiranno a chiedere l’elemosina o a delinquere (secondo le statistiche un immigrato irregolare delinque 20 volte di più di un immigrato regolare).

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